Dalla mistica al DSM-5, “problema religioso o spirituale”.

Il punto di vista della psicologia transpersonale e quello della psichiatria. Un’integrazione possibile.

dott.ssa Loretta Illuminati e dott.ssa Elena Toscan

La dimensione spirituale accompagna l’esperienza umana personale e collettiva, e può configurarsi sotto molteplici aspetti e simbologie del sacro.
Simbologie viventi e “pulsanti” che possono strutturarsi in percorsi religiosi organizzati e culturalmente definiti o in percorsi non così delimitati, dove prevale un rapporto molto personale con il sacro e le sue manifestazioni.

In entrambi i casi però è possibile leggere a livello psicologico uno snodarsi di eventi, tappe, interruzioni a volte, difficoltà o risorse.
Un’esperienza spirituale ed esistenziale vissuta in modo psicologicamente armonico può incidere sul benessere globale della persona, nel caso in cui essa invece sia foriera di difficoltà può ostacolare anche la riuscita negli altri ambiti di vita.

Per questo motivo anche nel DSM (“Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”) dagli anni ’90 in poi è stata inserita una categoria specifica sull’argomento dal nome “Problema religioso o spirituale”, rimasta ancora presente nella quinta versione del manuale.

In considerazione anche del contesto fortemente interculturale, inter-religioso e inter-spirituale in cui sempre più viviamo, i professionisti della salute (in particolare medici, psichiatri, psicologi e psicoterapeuti) a livello clinico sono chiamati a sviluppare competenze sempre più specifiche in quest’ambito, per una migliore prassi professionale, a beneficio della pratica clinica e quindi dei pazienti stessi.

Riconoscere gli elementi che contraddistinguono una crisi psico-spirituale può rappresentare un processo complesso per il terapeuta, che dovrebbe sapere valorizzare gli elementi di potenzialità racchiusi in questo tipo di crisi. Ma che in modo “erroneo” può incorrere in una valutazione “superficiale”, che non considera tra l’altro anche il contesto in cui emerge e si sviluppa, date le manifestazioni che possono apparire inusuali e quindi di difficile interpretazione.

Affrontare le tematiche spirituali in psicoterapia comporta affrontare la tematica religiosa e le problematiche connesse, spesso collegate a fattori etnico-culturali, dottrine religiose, temi esistenziali e archetipici. Le esperienze dirette di realtà spirituali tendono ad essere relegate al mondo della psicopatologia e dei gravi disturbi mentali.

La psichiatria occidentale tende a considerare patologica la spiritualità, e quindi a non fare distinzione tra un’esperienza mistica e un episodio psicotico, considerando entrambi come manifestazione di una malattia mentale. I grandi progressi in campo scientifico si sono sempre realizzati quando il paradigma più accreditato non è stato in grado di fornire spiegazioni a qualche scoperta scientifica, e la sua accuratezza è stata messa seriamente in discussione.

Nella storia della scienza, i paradigmi nascono, dominano la scena per un certo tempo, poi vengono sostituiti da altri paradigmi (Kuhn 1962).
Abbiamo bisogno di una nuova visione di tali processi e di un nuovo sfondo su cui situare i suoi innumerevoli fenomeni, tra cui quelli di frantumazione e delle crisi psico-spirituali.

Affrontare la sfida e accettare la vasta portata teorica e le implicazioni pratiche delle emergenze spirituali significa contemplare una nuova visione globale della realtà, in grado di integrare la scienza moderna con la spiritualità e il pragmatismo occidentale con l’antica saggezza. Significa contemplare la nuova rivoluzionaria comprensione della coscienza, della natura umana e della natura della realtà così come emersa dallo studio e dall’esperienza della psicologia transpersonale.

Nella pratica:

Nei processi delle crisi psicospirituali ed emergenze spirituali ci sono due fondamentali livelli: il supporto psicologico alla persona e l’elaborazione e integrazione dei contenuti che via via emergono.

Spesso la persona, nel suo percorso, vive la solitudine e la sofferenza di non essere compresa dal suo ambiente familiare o sociale più stretto e dai professionisti della salute ai quali si rivolge. Durante questo tipo di processi spesso ci si sente molto fragili, a causa del “carattere straordinario” delle manifestazioni, le persone tendono a nascondere i loro vissuti per timore di essere considerate affette da disturbi mentali o non prese sul serio. Ci deve essere la considerazione del fatto che l’ipersensibilità non gestita è causa di patologia, mentre l’ipersensibilità gestita è alla base della realizzazione.

→ Risulta quindi di fondamentale rilevanza aiutare la persona ad incanalare le sue difficoltà allo scopo di trasformarle in potenzialità evolutive.

→ Creare un sistema di supporto appropriato per chiunque attraversi una crisi di apertura spirituale e la creazione di condizioni che permettano di realizzare in pieno le potenzialità positive e una profonda trasformazione della gerarchia dei valori e delle priorità esistenziali attraverso un lavoro di integrazione.

→ La possibilità di formare una buona relazione terapeutica, con la fiducia adeguata, è una condizione indispensabile per lavorare con le persone che attraversano una crisi psico-spirituale.

→ Un trattamento appropriato, basato sulla comprensione delle crisi psico-spirituali, richiede una mappa della psiche molto estesa che comprenda anche i livelli perinatale e transpersonale.

→ Se il processo è in piena attivazione, piena emergenza spirituale, si rende necessario un percorso regolare di terapia esperienziale che aiuti il materiale inconscio a venire in superficie e per favorire la completa espressione delle emozioni e delle energie fisiche bloccate.

Colui che uscirà da una crisi psico-spirituale è colui che da un lato riuscirà a padroneggiare i propri processi interiori e dall’altro colui che riconoscerà il forte senso degli scopi profondi dell’esistenza, e spesso introdurrà anche nelle vite degli altri la realtà spirituale.

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Bibliografia

•   American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5 Diagnostic and Statistical Manual of Mental disorders (5th ed.), American Psychiatric Publishing, Arlington, VA; trad. it. F. S. Bersani, E. Di Giacomo e al. (2014), (a cura di Biondi M.), DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina Editore, Milano.
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