ITI CLINIC

Responsabile della Unit ITI Clinic: dott.ssa Simona Paese

la unit

ITI Clinic

La Unit dedica il suo specifico apporto alla comprensione dell’esperienza della malattia e del sintomo e approfondisce l’applicazione squisitamente clinica della BTE, evidenziando la qualità integrale del suo agire come espressione metodologica di una disciplina psico-spirituale dunque rivolta alla cura della persona nell’unione di mente, corpo e spirito.

Malattia e sintomo sono visti come la luce sul cammino evolutivo, piuttosto che l’ostacolo, di conseguenza la proposta di cura è fondata su un processo dinamico di amorevole dialogo e alleanza con il sintomo piuttosto che sulla sua mera eliminazione.

Il sintomo stesso può essere inteso come opportunità di riconoscere il sacro in ogni esperienza e di rendere trasformativa ed evolutiva la sofferenza. In tal senso il percorso di cura è anche percorso conoscitivo e di consapevolezza e procede in un continuum da pratiche terapeutiche più passive verso pratiche di auto-cura.

Trauma, dipendenza, sintomi come l’ansia, la depressione e il disturbo ossessivo-compulsivo, le fobie vengono riletti e ri-compresi nella modalità transpersonale, non qualcosa di sbagliato e deviante dalla media statistica da normalizzare o aggiustare, ma come la comunicazione del sé che chiede di essere ascoltata e compresa per il raggiungimento di un nuovo equilibrio.

L’intento della Unit è evidenziare il valore clinico del Corpus BTE nell’esperienza classicamente definita psicopatologica e divulgare le conoscenze cliniche di approccio BTE sia nella comunità allargata a beneficio della promozione del benessere fisico, mentale e spirituale delle persone, sia nella comunità scientifica e professionale, promuovendo la crescita delle conoscenze di cura e dell’efficacia terapeutica.

La contemplazione, attraverso lo sguardo vuoto e sveglio, della sofferenza e della malattia offre la possibilità di rilevare delle strutture ricorrenti, delle regolarità nel sintomo e soprattutto nei percorsi di cura.
La Unit, coerentemente all’epistemologia ed ontologia BTE, non prevede protocolli e adotta la tradizione transpersonale fenomenologica e non nosografica o categoriale, allo stesso tempo utilizza il trans-learning e l’osservazione dinamica e partecipativa dell’esperienza clinica per proporre una riflessione strutturata sulle forme ricorrenti dei diversi sintomi e dei disagi psichici, ricercando buone prassi e line guida per migliorare la padronanza, la consapevolezza e l’efficacia clinica della comunità di cura.
A tal fine la riflessione comprende il confronto e l’integrazione tra le diverse tradizioni e metodologie di cura cognitive, somatiche e spirituali, mantenendo il minimo comun denominatore dell’essenza transpersonale.
Tecnologie digitali, pratiche di derivazione cognitiva o psico-corporee, nuove e antiche tradizioni, tecnologie del Sé di derivazione fenomenologica o tecnologie del sacro, tutto l’apporto dell’arte, delle pratiche di consapevolezza e meditative, conoscenze derivanti dalle neuroscienze o dall’ evidence based, sono tutte inglobate e rivisitate attraverso lo sguardo transpersonale e messe al servizio della cura in una modalità coerente e unitaria.


Nuclei tematici: Trauma, Dipendenze (da sostanza e senza sostanza), Ansia e forme dell’Ansia, ossessione e Doc, Fobie, Disturbi dell’Umore, Emozioni e regolazione delle Emozioni, Stress, Stress lavoro correlato e burn out, disturbi somatici, patologie delle relazioni, clinica della sessualità.

CARATTERISTICHE

– Definizione non duale della malattia e sacralità della cura: nel pieno rispetto della sofferenza della persona che sperimenta il sintomo o il disagio psichico, l’intervento clinico BTE comprende il dolore restituendo spazio alla sua intensità, alla carica trasformativa. E’ messa in luce la forza che si manifesta attraverso il sintomo e la sacralità dell’esperienza della malattia e di tutto ciò che si manifesta proprio per effetto di essa e per la sua risoluzione.
Pur mantenendo il focus sull’esperienza della sofferenza e della risoluzione della sofferenza, si considera il percorso di cura del disagio psichico, nei fatti, una delle forme del percorso di crescita personale o evoluzione del sé.
– Approccio integrato e integrale: la clinica BTE si rivolge a tutti i corpi (fisico, energetico, emotivo, mentale e spirituale) come disciplina psico-spirituale, coerentemente la metodologia di cura spazia su diversi livelli e prevede l’intervento di più figure professionali che lavorano in sintonia e seguendo una linea di cura unitaria nella specificità del loro agire (psicoterapeuta, medico, fisioterapista, counselor, arte-terapeuta, esperti della cura non tradizionale, etc.). In generale l’approccio BTE non separa mente, corpo e spirito e si muove, nell’approccio alla malattia, integrando gli apporti di pratiche cognitive, somatiche e spirituali.
– Centralità del gruppo: malattia e cura non sono questioni individuali, ma esperienze collettive, che non solo ci riguardano in quanto correlati alla natura umana, ma si manifestano all’interno di un campo e attraverso dinamiche sistemiche e collettive. L’ esperienza BTE osserva che il processo di cura è massimizzato e semplificato nel setting di gruppo che non si pone come alternativa al setting one to one, ma come proposta che può completare e migliorare l’esperienza della psicoterapia individuale.

INTENTI

– divulgazione scientifica e promozione di conoscenza sui temi clinici e attraverso la visione transpersonale del sintomo e della psicopatologia nella comunità terapeutica ed in generale nei singoli e nei diversi gruppi sociali e ambienti di vita.
– Espansione ed estensione del lavoro clinico dalla stanza di terapia a setting allargati e diffusi quali gruppi di terapia costruiti ad hoc, percorsi di cura istituiti a beneficio di categorie o gruppi “reali” quali ad esempio medici di un reparto ospedaliero, insegnanti di una scuola pubblica, dipendenti di un’azienda pubblica o privata su temi quali trauma, ansia, regolazione delle emozioni, burn out.
– Dibattito, confronto e condivisione di conoscenze e competenze cliniche in contesti di formazione, supervisione, intervisione.
– Collaborazione con la Unit di Ricerca sui temi clinici.
– Collaborazione con le diverse Unit per la realizzazione di interventi di taglio clinico in settori specifici.

COSA PROPONE

– Seminari su piattaforma digitale di divulgazione scientifica sui temi della sofferenza psichica e sulle potenzialità trasformative del sintomo e della malattia.

– Uno o più workshop annuali di formazione, aggiornamento e supervisione su tematiche cliniche (distanza e in presenza)

– Gruppo di lavoro per la progettazione e la realizzazione di: 1. Clinica transpersonale diffusa 2. Clinica Transpersonale digitale 3. Clinica transpersonale itinerante e/o temporanea

– Attività di intervisione

– Spazi e servizi di cura (gruppi settimanali e intensivi residenziali) istituiti nelle realtà locali con modalità parallela

– Pubblicazione di articoli scientifici di tema clinico

– Realizzazione di contenuti smart di divulgazione su temi clinici

– Un convegno annuale di clinica transpersonale

SIMONA PAESE
Simona Paese è psicologa clinica, psicoterapeuta e dottore di Ricerca in I.A. e Psicologia della Programmazione, ha conseguito diversi Master e specializzazioni in metodologie cliniche e di terapia quali E.M.D.R (terapeuta di II livello), Schema Therapy, Terapie Mindfulness Based, terapia ad approccio corporeo, Yoga terapia, Ipnosi verbale e non verbale, Body Mind Work.
Attualmente raccoglie le diverse esperienze di formazione nell’approccio transpersonale che le permette di fondere la parte scientifica e neuroscientifica con le esperienze di cura energetica e il lavoro con le tecnologie del sacro.
È fondatrice del centro di terapia integrale Tara Verde – Zence in Calabria.
È istruttrice certificata di Yoga Mindfulness, praticante di meditazione dall’età di 17 anni conduce gruppi di meditazione e gruppi terapeutici attraverso Yoga, Mindfulness e BTE.
Collabora con associazioni attive sul territorio, con case famiglia e con il Comune su temi quali violenza di genere, trauma infantile e violenza domestica. È nel gruppo di psicologia dell’emergenza nel progetto nazionale “R.E.S.P.I.R.O.” rivolto agli orfani speciali.
Conduce percorsi specifici su percorso di nascita, gravidanza, relazione genitoriale e famigliare, relazione di coppia e sessualità.
Svolge attività clinica come psicoterapeuta da 14 anni e come psicologa clinica da 20 anni, occupandosi di dipendenze, di trauma, di tutti i disturbi di asse I e disturbi di personalità.
Ha svolto docenze, collaborazione di ricerca e progettazione e conduzione di progetti formativi presso l’Università della Calabria e presso diversi Istituti pubblici e privati e Scuole di ogni ordine e grado. Ha collaborato con l’ospedale di Cosenza e di Catanzaro nei reparti di terapia intensiva neonatale per supporto e formazione al personale medico e sanitario sui temi della regolazione delle emozioni e prevenzione dello stress. Ha lavorato per quattro anni al servizio di Assistenza ai Malati Terminali presso l’ASL di Cosenza offrendo supporto al malato ed alla famiglia nel processo di morte e lutto. Ha lavorato come formatrice e conduttrice di gruppi di formazione presso l’Università di Catania, la Corte di Appello di Catanzaro, l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria.
Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali ed è autrice di articoli scientifici e pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali con referee.

Nessun prodotto nel carrello.