Yoga e BTE nell’integrazione del trauma

Elena Casiraghi: insegnante di yoga; psicologa clinica e psicoterapeuta transpersonale. Formatrice per insegnanti di yoga a indirizzo psicopedagogico per bambini e adolescenti. Responsabile della Yoga ITI Unit presso l’Integral Transpersonal Institute dal 2018. Lavora dal 2012 come libera professionista con sedute individuali e di gruppo integrando le pratiche dello yoga con le pratiche della psicoterapia transpersonale con metodologia biotransenergetica. Contatti: elenacasiraghi@libero.it

Laura Morbioli: Medico Chirurgo; PhD in Neuroscienze; insegnante di yoga, meditazione e mindfulness; Master in Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche Contemplative presso l’Università degli Studi di Pisa; dal 2015 al 2020 borsista presso il Servizio di Medicina delle Dipendenze di Verona; collaboratrice della SISSA di Trieste (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati); in formazione in psicoterapia transpersonale con metodologia biotransenergetica. Lavora come libera professionista con incontri individuali e di gruppo. Contatti: laura.morbioli@gmail.com

Ho iniziato a praticare yoga in quarta superiore, innamorandomene e senza lasciarlo mai più. Ricordo ancora quella lezione in cui scoppiai in un pianto fortissimo perché la pratica aveva risvegliato e tirato fuori un vecchio trauma che avevo cercato di soffocare agli occhi del mondo e dei miei. Ricordo ancora la sorpresa nel ritrovarmi lì, davanti al mio ricordo, a quel ricordo che mi apparteneva e che aveva segnato il mio cammino, la mia vita. Ero lì con gli occhi chiusi, in una sala pratiche in mezzo ad altre persone ma allo stesso tempo ero sprofondata dentro me stessa, nella vivida emozione di un ricordo che in quel momento sembrava più attuale che mai. Lì compresi che in una psicoterapia non si poteva escludere il corpo dalla terapia ma era parte fondamentale del viaggio di ascolto e ricerca di sè. Le memorie che trattiene il corpo sono scrigni che aspettano solo di essere aperti da mani delicate che con amorevolezza e professionalità si avvicinano per prendersi cura di loro insieme al nostro sguardo vigile e aperto, accogliente e curioso/non giudicante. Lì ho deciso che la direzione del mio viaggio sarebbe stata quella di aiutare l’altro a prendersi cura di sè senza avere paura della propria storia e delle proprie reazioni. Lì ho deciso che avrei seguito una scuola di psicoterapia che univa anche il corpo nella psicoterapia, possibilmente come faceva lo yoga. Lì ho vissuto su di me l’esperienza della meraviglia, anche se dolorosa, di uno sblocco autentico che coinvolgeva tutti i kosha (come lo chiama lo yoga) o i 5 livelli dell’essere (come li chiama la BtE): un’attivazione simultanea del corpo fisico, energetico o pranico, emotivo, mentale e spirituale.Lì ho di nuovo toccato con mano quel ‘perdersi per ritrovarsi’ che alla BtE è un tema tanto caro, poiché apre il varco ad una preziosa opportunità di ritrovare Sè.


Dott.ssa Elena Casiraghi

Ho iniziato a praticare yoga a 17 anni su consiglio di amici. Non avevo la minima idea di che cosa fosse questo mondo, al di là di qualche banale pregiudizio come l’idea che fosse una pratica eccessivamente New Age. Ciò che mi ha tenuta legata allo yoga per i primi anni è stato il beneficio sul mal di schiena: già dal primo incontro è scomparso per alcuni giorni. Non solo: ogni volta che per pigrizia smettevo di praticare la lombalgia tornava, ogni volta che riprendevo passava. C’era qualcosa che mi teneva “mio malgrado” legata allo yoga, pratica di cui all’inizio vedevo solo i benefici legati alla fisicità delle posizioni e alla prestazione nelle pratiche di controllo del respiro. Ci sono voluti anni per incontrare insegnanti in grado di trasmettermi anche la parte spirituale dello yoga. Le trasformazioni autentiche hanno iniziato ad avvenire nel momento stesso in cui ho ricevuto l’insegnamento di vivere la pratica sul tappetino come un’occasione per avere pieno accesso alla mia dimensione interiore, mondo fino ad allora sconosciuto. Mi sono così accorta che ogni volta che mantenevo l’equilibrio in una posizione stavo coltivando un equilibrio profondo che germogliava dentro di me ad ogni respiro; ogni volta che imparavo a gestire la frustrazione nel non essere in grado di fare qualcosa alla perfezione imparavo a tollerare la frustrazione anche nelle mie imperfezioni quotidiane; ogni volta che imparavo ad accettare la correzione di un insegnante mi stavo dando la possibilità di accettare consigli senza viverli per forza come critiche personali. Ho potuto così trovare una modalità di accesso alle emozioni distruttive, ai bisogni inascoltati del corpo, al flusso vorticoso dei pensieri e, in generale, alle tracce della mia storia personale sui cinque livelli dell’essere.


Dott.ssa Laura Morbioli

L’INSEGNAMENTO DELLO YOGA

Quando, dopo qualche anno di pratica, hanno iniziato a guidare lezioni di yoga, il modo di insegnare passava attraverso le esperienze personali, forti e autentiche. E in modo naturale si integrava con gli studi di Psicologia e di Medicina, e successivamente anche con i contenuti, le pratiche e i modi che la BtE insegna e fa vivere.

Spesso capita a lezione che qualche persona abbia degli sblocchi emotivi importanti. È rispettoso e doveroso accompagnare con cautela e delicatezza gli allievi, perché di fatto arrivano con storie che non conosciamo e che a volte nemmeno loro conoscono pienamente. Ogni loro sblocco è una possibile e potente risorsa che loro hanno a disposizione per integrare le ombre e farle diventare grandi alleati del viaggio.

L’INCONTRO CON LA BTE

Crediamo profondamente che il nostro lavoro, che amiamo tantissimo, sia come il lavoro di un esploratore che si mette nella posizione di creare le condizioni migliori affinché tutto ciò che deve emergere possa giungere agli occhi della coscienza con accoglienza e con un terreno ben pronto ad integrarlo in una ristrutturazione su più piani o livelli dell’essere, ritrovandosi ogni volta di più e tornando ad essere ciò che autenticamente si è al di là di ogni cosa.

Ma lo si può fare quando il terapeuta innanzitutto ha accolto se stesso e ha guardato e continua a guardarsi con occhi da esploratore, senza finire mai di stupirsi di sè e del viaggio che sta compiendo e che la vita gli offre. Profondamente e autenticamente. Con accoglienza, umiltà e onestà.

La nostra vita segue questi binari ora e siamo immensamente grate per questo.

L’INIZIO DI UNA COLLABORAZIONE

La prima collaborazione tra Elena e Laura è avvenuta nel 2020, quando Laura, nel coordinare un manuale sulle dipendenze, ha chiesto all’amica e collega Elena di scrivere a quattro mani uno dei capitoli sullo yoga, dal titolo “Il contributo dello yoga nel trattamento integrato del trauma” (in: ‘Pratiche bottom-up nelle dipendenze: verso un nuovo approccio con se stessi e coi pazienti’, Morbioli et al., Ed. CLAD Onlus, 2021). 

Il mondo del disagio profondo ha bisogno di uno sguardo nuovo, che coinvolga tutti i livelli dell’essere e una modalità di accoglienza e discesa nel disagio che usi la connessione meditativa tra terapeuta e paziente, la sensibilizzazione all’ascolto profondo del proprio corpo e del proprio essere.

Lo yoga ha un’impalcatura psicologica che la BtE ha espanso ed amplificato. E attraverso le pratiche psico-corporee si arriva a padroneggiare il disagio, le risorse e il Sè.

LA NOSTRA PROPOSTA PROFESSIONALE

Dopo aver scritto quel capitolo a quattro mani ci è venuta voglia di fare un passo ulteriore e quindi organizzare e proporre degli incontri specifici sul trauma attraverso l’aiuto dello yoga e della BtE e abbiamo chiamato questo percorso ‘Yoga e BtE nell’integrazione del trauma’.

Il COVID-19 ci ha permesso di esplorare questo mondo anche attraverso piattaforma Zoom e il percorso prevede i primi tre incontri online della durata di mezza giornata, durante i quali viene rilasciato anche del materiale teorico e pratico.

Ma abbiamo pensato di condividere anche un weekend finale in presenza dove si lascia spazio alle pratiche psico-corporee più dinamiche e interattive, rispetto a quelle più meditative che vengono proposte online.

IL NOSTRO INTENTO

Grazie a questo lavoro di integrazione il trauma può essere visto non più come un sintomo da combattere quanto piuttosto come la manifestazione di un processo a cui allearsi per accedere alle risorse del Sé. 

Bibliografia:

  • Casiraghi E, Morbioli L. Il contributo dello yoga nel trattamento integrato del trauma. In: Pratiche bottom-up nelle dipendenze: verso un nuovo approccio con se stessi e coi pazienti. A cura di Morbioli L et al. Ed. CLAD Onlus, Verona; 2021
  • Emerson D, Hopper E. Overcoming Trauma Through Yoga – Reclaiming Your Body. Berkeley, California: North Atlantic Books; 2011
  • Lattuada PL. Biotransenergetica. Ed. ITI, Milano; 2012
  • van der Kolk B. Il Corpo Accusa il Colpo. Milano. Ed. Raffaello Cortina Editore; 2015

Leave A Comment

Nessun prodotto nel carrello.