Psicologia transpersonale in Italia

In questo articolo trovi un valido excursus sulle origini della Psicologia Transpersonale in Italia e nel Mondo. Partiremo dal significato della parola, cosa indica, quando è stata utilizzata per la prima volta, chi ne ha sviluppato i contenuti. L’Integral Transpersonal Institute è il primo istituto e quello più importante di psicologia transpersonale in Italia e vanta una rete nazionale e internazionale storica, solida, estesa e di altissimo livello. Il Dr. Pier Luigi Lattuada, fondatore nel 1982 dell’Associazione OM, ha creato e diffuso innumerevoli testi e articoli sul Transpersonale. E’ diventato la voce più autorevole in Italia della psicologia transpersonale. A fianco agli eventi che vengono portati avanti da ITI, Integral Transpersonal Institute e dall’Associazione, nasce il Manifesto Transpersonale. Nel frattempo si costituisce anche ITI Edizioni, casa editrice del Transpersonale in Italia.
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Psicologia Transpersonale, nascita del termine e origini

La Psicologia Transpersonale aderisce ad una visione filosofica ed epistemologica che considera tutte le dimensioni di coscienza. Non solo i processi cognitivo-mentali ed emotivi, ma integra l’esperienza spirituale nel contesto psicologico. Il termine Transpersonale applicato alla psicologia è stato utilizzato per la prima volta da Roberto Assagioli, creatore della Psicosintesi, ed in seguito da Gustav Jung. Indica quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l’identificazione con la personalità individuale. Quindi la psicologia transpersonale si caratterizza come il contributo degli ambienti scientifici allo studio e alla comprensione dell’esperienza interiore di ordine trascendente. L’Esperienza Interiore, nel corso dei secoli, ha ricevuto dalle diverse tradizioni numerose denominazioni: estasi mistica, esperienza cosmica, coscienza cosmica, esperienza oceanica, peak experience, nirvana, satori, samadhi, regno dei cieli, ecc.

In sintesi

La Psicologia Transpersonale unisce l’esperienza della psicologia occidentale, soprattutto del filone gestaltico, esistenziale e umanista, con le tradizioni mistiche fondate sulla meditazione, e con quelle sciamaniche fondate sull’estasi e sul contatto diretto con le forze della natura.  Ha inoltre una forte influenza dalle più recenti acquisizioni della fisica moderna e della biofisica, ed è in stretto rapporto con altre scienze come: la sofrologia, la sociologia, l’antropologia e l’etnopsichiatria.
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La Storia

William James

Pioniere della psicologia, William James fu il primo a studiare le esperienze mistiche considerandole eventi sia psicologici sia spirituali. In “The Varieties of Religious Experiences”, James considera le esperienze mistiche come un “sano e naturale impulso”, fondamento di ogni religione. Freud e le successive scuole di psicoanalisi stigmatizzarono queste esperienze, definendole fantasie regressive allo stato uterino. I Comportamentisti spostarono definitivamente l’attenzione della scienza dal mondo degli stati di coscienza a quello del comportamento. Tuttavia, contestualmente alle tendenze dominanti, è rimasta viva una scuola di pensiero, sostenuta da studiosi diversi per formazione e provenienza, che continuò a mantenere la trascendenza dell’Io e l’esperienza spirituale al centro della propria ricerca psicologica.

Cal Gustav Jung

Il più importante da menzionare è Carl Gustav Jung, al quale si deve l’introduzione del concetto di un Inconscio Collettivo, inizialmente da lui stesso definitoUeberpersonliche” (Transpersonale). Tale Inconscio sarebbe l’artefice della fondamentale interconnessione di ogni psiche individuale, e sarebbe popolato dagli Archetipi che costituiscono i principi ordinatori stessa di ogni esperienza transpersonale. Secondo Jung, noi tutti facciamo indirettamente esperienza degli Archetipi attraverso i sogni, i simboli, le favole, i rituali, mentre le esperienze mistiche ci consentono l’accesso diretto al mondo degli archetipi. Jung arrivò ad indicare nell’esperienza spirituale la via maestra per la risoluzione delle nevrosi.

Abram Maslow

Abraham Maslow è stato il fondatore della Psicologia Umanistica e ha gettato le basi, forse più di chiunque altro, della nascita della Psicologia Transpersonale integrata all’interno del panorama degli approcci psicologici. Maslow considerava la Psicologia Umanistica, che ha definito come la Terza Forza della psicologia, dopo la Psicoanalisi e il Comportamentismo, come una fase di transizione che preparava ad una “ancora più alta Quarta Psicologia, transpersonale, transumana”. Questo movimento riconosceva come punto di partenza per la comprensione del disagio l’esplorazione del cosmo più i bisogni e gli interessi umani, andando oltre concetti quali identità, autorealizzazione personale, verso una trascendenza del sé che tenesse conto anche degli elementi “cosmici” quindi archetipici della psiche.

Roberto Assagioli

Roberto Assagioli ha avuto il grande merito di trascendere per primo i limiti della Psicoanalisi, proponendo un approccio definito “Psicosintesi”. Secondo Assagioli, la Psicosintesi consente all’individuo di ampliare i suoi confini personali per realizzare il Sé Transpersonale. Sembra inoltre che sia stato lui a coniare per primo il termine Psicologia Transpersonale.

Pierre Weil

Pierre Weil, autore del libro “L’uomo senza frontiere”, è uno dei grandi Padri della Psicologia Transpersonale. Ha individuato una serie di confini che limitano l’uomo nella sua visione del mondo, definendo così gli ambiti di intervento della Psicologia Transpersonale. Questi sono: la coscienza, la memoria, l’evoluzione e la morte.

Specificità e intenti della Psicologia Transpersonale

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La principale prerogativa del movimento transpersonale sono la conoscenza e la trascendenza dei confini, agendo con metodi scientifici per lo sviluppo delle seguenti tesi: La coscienza è un flusso incessante ed illimitato. I limiti esistono solo nella mente dell’uomo.
  • La memoria va oltre la filogenesi e può risalire lungo la giornata evolutiva del vivente fino alla fonte stessa dell’energia vitale.
  • L’evoluzione umana non si ferma all’intelletto o alla fase della maturità sessuale, ma procede verso qualità più elevate: saggezza, amore, umiltà, compassione, consapevolezza, ecc.
  • La morte è solo un passaggio, un’occasione per conoscere nuove dimensioni dell’essere.
Stanislav Grof e Ken Wilber sono le figure attualmente più rappresentative del movimento transpersonale.

Stan Grof

Stan Grof, è stato uno dei primi ad elaborare un modello psicodinamico transpersonale, oltre che una mappa dell’esperienza interiore e una metodologia psicoterapeutica ad approccio transpersonale.

Ken Wilber

Ken Wilber è senza dubbio il più fertile teorico transpersonale ancora in vita. Ha elaborato un modello di sviluppo della coscienza che consente di integrare i vari modelli psicologici: cognitivo, morale, psicodinamico e spirituale.

Altri autori importanti

Altri autori che collateralmente hanno nutrito il grande fiume del Transpersonale sono Karen Horney con il suo concetto di “Vero Sé”
  • Victor Frankl, che basava il suo lavoro sulla ricerca del significato e sulla nozione di autotrascendenza
  • Carl Rogers, che includeva il concetto di “potere spirituale trascendente” tra le caratteristiche di una persona pienamente funzionante
  • Fritz Perls, influenzato dallo Zen nell’elaborazione della sua Terapia della Gestalt
La prima Associazione di Psicologia Transpersonale è stata fondata negli Stati Uniti nel 1969 da Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Allan Watts, Arthur Koestler, Viktor Frankl. Pubblicarono la rivista The Journal of Transpersonal Psychology, fondata da Antony J. Sutich e alla quale collaborano tutti i maggiori esponenti americani del movimento Transpersonale, tra cui: Ken Wilber, Stan Grof, Stanley Krippner, Lawrence Le Shan, Michael Murphy, Charles T. Tart, Frances E. Vaughan.

Psicologia transpersonale in Italia

pier luigi lattuada biotransenergetica psicologia transpersonale
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In Italia, gli autori che più hanno contribuito alla elaborazione teorica e alla diffusione del movimento transpersonale sono: Laura Boggio Gilot, Arturo De Luca e Pier Luigi Lattuada. Laura Boggio Gilot esplora la Psicologia Transpersonale alla luce della Psicosintesi e della meditazione Vedanta. Arturo De Luca coglie la dimensione transpersonale attraverso il Rebirthing e la Respirazione Olotropica di Grof. Pier Luigi Lattuada ha elaborato la Biotransenergetica, una disciplina transpersonale influenzata dalle antiche tradizioni sciamaniche. E’ presidente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Transpersonale, riconosciuta dal MIUR con Decreto del 30 Maggio 2002, e del Corso di Formazione in Counseling Transpersonale gestiti dall’Integral Transpersonal Institute.

Il modello Psicoterapeutico Transpersonale

Ciascuno di noi possiede una “natura intima”, essenziale e innata, fondata biologicamente e spiritualmente. Questa natura è in parte specifica della persona, in parte caratteristica dell’intera specie ed è “intrinsecamente buona”. È portatrice dei bisogni di base e contiene le emozioni e le capacità umane fondamentali come le potenzialità, i talenti, gli equilibri fisiologici e temperamentali, l’attrezzatura anatomica e così via. Questo nucleo intimo fondato sulle potenzialità è delicatissimo ed ha bisogno di essere nutrito e sostenuto per potersi radicare. L’educazione, le aspettative culturali, i condizionamenti, il timore della disapprovazione, infatti, pssono soffocarlo con facilità. Dalla repressione, frustrazione o negazione di queste potenzialità intrinseche si generano disagi di ogni genere fino alla malattia. I disturbi della personalità vanno pertanto considerati come il risultato di un blocco nel processo di autorealizzazione.

Il processo di auto-organizzazione nella Psicologia

Il processo di autorealizzazione passa attraverso il contatto con la propria natura intima e l’accettazione incondizionata di sè. Questo vuol dire accettare i propri bisogni e aspirazioni e la loro espressione, la realizzazione di queste capacità latenti o potenzialità verso quel “pieno compimento” della nostra essenza naturale e spirituale. Lungo questa strada gli ostacoli vanno ricercati nei fattori di stabilizzazione o strutture conservative dell’ io. Queste strutture, se cronicizzate e consolidate da un eccessivo rigore nell’attenzione alle norme del sociale, finiscono per bloccare la libera espressione del nostro sé. Imprigionano la spontaneità e la naturalezza in schemi di comportamento stereotipati. Inoltre esse sono sostenute da istanze quali: il controllo, la volontà, l’autocritica, l’analisi, la misura, il conformismo, la ponderatezza, la cautela che se diventano tiranniche e dominanti, incuranti di una visione più ampia, finiscono per sostituirsi a quella forza dinamica e saggia, a quella voce interiore che tende a guidarci verso ciò che è “giusto” per noi stessi e per chi ci circonda, verso qualità più genuinamente umane quali la fiducia, l’amore, l’umiltà, la compassione, la determinazione, la comprensione, la sincerità, la fluidità, la sensibilità. Scopri l’unica scuola di Psicoterapia Transpersonale in Italia Riconosciuta dal MIUR

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