Progetti d’intervento

Biotranenergetica

Progetti d’intervento

Percorsi di Trasformazione

Nagual Project

“Il Mondo è il Sogno della Mente”

“Il modo migliore per realizzare i propri sogni è svegliarsi”

 

Oltre la mente

Nel luogo dei risvegliati

Nell’alito che viene dal mare

Nel profumo di ogni fiore

 Nella grazia del Sè Superiore 

Quando la stella discende nel cuore

Osservazione pura

Sensazione pura

Azione pura 

 Nel sorso che arde dal sole

Nel seno che accoglie il dolore

Nel vuoto che resta a sentire

P.L.Lattuada M.D., Ph.D.

Integral Transpersonal Institute

biotransenergetica@gmail.com

 


La visione

Vivere significa esserci, fare esperienza.

Quando ami o canti la gioia, quando siedi in silenzio o piangi il dolore, quando guardi le stelle o consumi il tuo pasto, quando parli ad un amico o giochi con un bimbo, guidi la tua auto o respiri l’aria tersa del mattino, semplicemente vivi.

La visione transpersonale è nata in seno alla psicologia, in California negli anni settanta, volendo originariamente indicare quell’approccio psicologico che si occupa delle qualità più elevate dell’essere umano quali le dimensioni della coscienza, dello spirito, della creatività, della trascendenza, della vera natura, dell’evoluzione, del servizio, della devozione.

Il termine transpersonale più generalmente può definire le diverse tradizioni culturali sia laiche che religiose, scientifiche o mistiche che propongano il superamento dell’individualismo, dell’egoismo, della sete di potere, dell’avidità, della competizione, verso l’altruismo e la condivisione, la sinergia, la partecipazione e la spiritualità.

Il metodo

La Biotransenergetica è una disciplina psico-spirituale che insegna a padroneggiare l’esperienza interiore. E’ l’espressione di una sintesi di un vasto sistema di pratiche di autoguarigione e di trasformazione della coscienza.

Suo intento è operare un’integrazione consapevole dei piani del sentire, dell’agire e del pensare per metterci in condizione di Guarire da dentro, liberare il nostro organismo dal disagio, sia fisico che psichico, padroneggiare gli stati della coscienza, risvegliare le nostre qualità spirituali ed onorare pertanto la nostra vera natura.

Sviluppare la Prima Attenzione per operare nella realtà ordinaria di tutti i giorni.

Sviluppare la Seconda Attenzione per accedere al cammino del cuore. Un cammino che non si limita al benessere, ma vuole sfida, potere personale, libertà: vuole disponibilità all’amore e alla sofferenza, a consapevolezza ed errori, morti e rinascite.

Vuole responsabilità per sostenere il significato spirituale della propria esistenza, guarirsi e guarire, sentirsi liberi dalla vita e dalla morte,preservare il sacro potere della propria vita e delle forze della natura.

Un cammino caratterizzato da Osservazione Consapevole e Amore Compassionevole, in direzione a quel luogo mitico che le diverse tradizioni spirituali hanno cercato di indicare con metafore le più diverse: Coscienza Suprema, Akasha, Via, Tao, Dharma, Regno dei Cieli, Fondamento, Aruanda, Orùm, Nirvana, Tempo del Sogno, Nagual.

 

Un modo ulteriore

Il Modo Ulteriore si propone come un  Sistema Operativo in grado di connettere l’individuo con la sua natura intima  realizzando così le condizioni per rispettare le leggi naturali e  padroneggiare l’esperienza interiore.

Il Modo Ulteriore  coincide  con l’atteggiamento di quell’essere umano intero che onora la propria vera natura e realizza pienamente se stesso, la propria essenza.

Un essere umano dalla mente vuota, dagli occhi chiari e dal cuore  leggero, che ama e rispetta, se stesso e il prossimo di un amore spontaneo, equanime che prescinde da affinità, qualità, bisogni.

Un essere umano consapevole della “malattia” insita nella propria condizione di limitatezza e in grado pertanto di guarire e guarirsi attraverso l’accettazione, l’amore e il rispetto per il proprio organismo e le sue leggi.

 

Alcune leggi

  • Il mondo è ciò che sogni: ogni persona vive la Realtà secondo i suoi sistemi cognitivi. (mappe o rappresentazioni della Realtà o Visioni del mondo).
  • I sistemi cognitivi più efficienti sono quelle che recano in sé il maggior numero di possibilità.
  • Il processo evolutivo è caratterizzato da un graduale aumento di complessità e organizzazione nei sistemi grazie ad un’opera di progressivo trascendimento e inclusione di confini.
  • Ogni evento che si compia in un sistema vivente è a un tempo unitario, ternario , dinamico, interconnesso e auto organizzantesi.

Unitario significa che coinvolge il Sé organismico a tutti i suoi livelli. Ternario significa che ha una struttura intrinseca ternaria caratterizzata dalla cosa dal modo e dalla loro relazione.Ogni cosa è nel suo modo: Il modo trascende e include la cosa e in quanto tale “parla più forte”. Dinamico significa che è sempre un processo che esprime una dinamica originaria caratterizzata da polarità e ritmo. Interconnesso  significa che si svolge in un campo che comprende sempre  l’individuo e il suo ambiente,  Sé e l’altro da Sé. Auto-organizzantesi significa che è in grado di auto-rinnovarsi e auto-trascendersi se vengono create le condizioni giuste.

  • I sistemi presentano pertanto un comportamento teleologico cioè possiede una coerenza interna orientata verso l’armonia.
  • Ogni evento sembra compiersi in modo armonico quando il due si fa uno.
  • In Realtà questo è questo, quello è quello.
  • In Verità questo è quello.
  • Il processo di trasformazione procede da o/o a e/e.
  • Così prima come dopo: Passato e futuro convergono qui e ora e influenzano il presente.
  • Così in alto come in basso: l’apparenza rivela l’essenza, la superficie rivela la profondità, nell’ombra c’è la luce, nella luce l’ombra, nel moto la stasi nella stasi il  moto, nel silenzio le parole, nelle parole il silenzio.
  • Ogni processo naturale segue le linee di minor resistenza

 

Gli otto pilastri della trasformazione

1. Osservare, invece di… pensare

Condizione prima per la Naturalezza Naturale, sembra essere quella di imparare a osservare con occhi chiari. Cosa significa? Significa rendersi conto che, oltre a osservare il mondo esterno, noi possiamo anche osservare il nostro mondo interno.

L’oceano della coscienza produce onde, così come ogni altro oceano. Onde che chiamiamo, sensazioni, emozioni, pensieri, immagini, ricordi, ecc. L’attività cerebrale, è un insieme di onde, l’osservazione è l’oceano. Farsi guidare dai propri pensieri significa essere in balia delle onde. Praticare l’osservazione significa poter cogliere la vera natura dell’acqua della vita anziché perderci tra i suoi flutti.

2. Restare, invece di… andare via

Come possiamo non farci travolgere dal flusso incontenibile dei pensieri, dal succedersi incessante dei fattori di stress?

Restando anziché andando via.

Se vogliamo navigare dall’Europa alle coste degli Stati Uniti dobbiamo seguire la direzione est-ovest. Le onde e i venti tenderanno a portarci in tutte le altre direzioni, ma solo se terremo la barra al centro, senza seguire le forze che ci spingono altrove, arriveremo a destinazione. Allo stesso modo, se noi vorremo padroneggiare l’osservazione sia di un aspetto di noi stessi, sia di una funzione, come il respiro o di un’ emozione come la paura, di un organo o di un sintomo, dovremo sapere restare lì con l’attenzione, senza andare  via con il flusso dei pensieri.

Restare vuol dire sviluppare qualità come ascolto, accettazione, responsabilità.

3. Sentire come, invece di… capire perché

Dedichiamo ora qualche minuto del nostro tempo a un semplice esperimento.

Proviamo a chiudere gli occhi e a seguire i nostri pensieri per alcuni istanti… Ora osserviamo il nostro respiro.

Con certezza potremo costatare che si era bloccato.

Quando seguiamo il flusso dei pensieri, blocchiamo il flusso della vita.

Ora riflettiamo su quanto tempo dedichiamo, nella nostra giornata, ad ascoltare il nostro respiro e quanto a seguire i nostri pensieri.

Ecco individuato uno dei fattori principali di stress:

Dedichiamo molto più tempo a pensare i nostri pensieri che a sentire lo scorrere della vita stessa.

Così facendo provochiamo in noi delle reiterate, incessanti, interruzioni dell’energia vitale, ma non ce ne rendiamo conto. Anziché osservare cosa stiamo facendo, anziché sentire come impediamo alla nostra saggezza interiore di trovare la risposta migliore, ci chiediamo perché. Cioè non osserviamo quello che sta succedendo ora, quello che è lì da vedere, per pensare a quello che era successo prima, che difficilmente potremo riconoscere. Non facciamo ciò che potremmo fare adesso per pensare a ciò che non avremmo dovuto fare prima.

4. Fatti, non problemi.

Questo comportamento nasce da una credenza radicata: Crediamo che la soluzione dei problemi sia nella nostra mente. Nulla di più falso.

La nostra mente, è la fonte di tutti i problemi.

O meglio, i nostri problemi nascono dal modo col quale usiamo la nostra mente.

La mente ordinaria vede i problemi ma tende a non accorgersi che questi sono prima di tutto dei fatti, dei fenomeni, esattamente come le onde nell’oceano o il sole che sorge. L’osservazione consapevole è in grado di riconoscere che la soluzione risiede nel fenomeno in sé. L’osservazione consapevole può consentirne la comprensione della vera natura di ogni evento e coglierne il suo potenziale creativo.

5. Affidarsi invece di… controllare

L’esperienza interiore è la via per realizzare l’osservazione consapevole e cogliere così la vera causa prima che si svela in modo naturale.

Per realizzare la vera comprensione è necessario lasciarsi andare, allora comprenderemo che i problemi non si risolvono ma si dissolvono nella forza trasformatrice della fiducia .

6. Alleati, non sintomi.

Chiunque si fermi e ascolti dentro con la fermezza dovuta e per il tempo necessario scoprirà che in ogni problema risiede la soluzione, in ogni sintomo dimora un  alleato, colmo di un potenziale creativo che anela ad esprimersi.

Scorgerà in ogni avversità il volto benevolo dell’esistenza che  sussurra amorevole o il volto irato che esige con rigore le qualità da risvegliare. Riconoscerà in ogni malattia null’altro che una richiesta d’amore.

7. Accettare, invece di… combattere

Imparerà allora a deporre le armi. A fare l’amore e non la guerra.

L’osservazione consapevole delle onde dell’oceano della coscienza, la fermezza nell’intento di entrare in contatto e ascoltare amorevolmente ogni messaggio dell’organismo insegnerà ad accettare ogni emozione, ogni dolore, ogni sintomo senza combatterlo. La disponibilità a dire sì alla sua pancia gonfia, al suo cuore aritmico o alla sua ansia, e di restare in loro compagnia, gli consentirà di conoscerli a fondo, di andare oltre il disagio che creano. Sentirà allora qualcosa succedere dentro di sé, la pesantezza farsi leggerezza, il blocco farsi pulsazione, il dolore diventare un suono, l’ansia gesto, la rigidità movimento e dopo parola, la pienezza vuoto. Da quel vuoto sorgerà l’insight come l’alba di un nuovo giorno. Sull’oceano della sua coscienza, passata la tempesta, splenderà il sole di una chiarezza nuova.

8.Responsabilità, invece di… delega

Chiarezza implica responsabilità. E la responsabilità ci fa paura. Sembra, infatti, che la madre di tutte le paure sia quella di trovarsi soli con se stessi di fronte alla vita. Quando siamo completamente liberi da problemi e da sintomi, allora non abbiamo più alibi per non amare incondizionatamente l’esistenza. Allora non ci sono più tiranni da spodestare, non ci sono più responsabili con i quali condividere il peso della nostra leggerezza. Allora eccoci soli e vuoti di fronte al timore di Dio.

Se riflettiamo ci risulta chiaro come tutta la storia della medicina sia, in ultima analisi, la storia di una delega. La delega della responsabilità per la nostra condizione all’avverso destino, la delega della responsabilità per non essere felici alle nostre malattie; la delega della responsabilità di toglierci dai guai al medico, il quale, a sua volta, delega alla ricerca scientifica o ai farmaci, la sua abilità terapeutica. Nessuno si occupa dell’essere umano che ha di fronte. La storia del rapporto tra medico e paziente è la storia di una dimenticanza macroscopica. Tutte le qualità che il semplice buon senso comune è in grado di riconoscere, le caratteristiche più genuinamente umane, sono lasciate fuori di scena. La storia della medicina moderna non si occupa di qualità. Trascura nei suoi percorsi diagnostici e terapeutici dettagli quali: l’amore, la coscienza, la consapevolezza, la fiducia, la bellezza, la creatività, la gioia, l’ascolto, l’intento, l’energia vitale, la vocazione, la vera natura, e ci fermiamo qui.

 


Percorsi di Trasformazione

Seminari Introduttivi

La nuova visione integrale e con essa il Modo Ulteriore vogliono insegnare ad ogni essere umano ad assumersi la piena responsabilità rispetto a se stesso. A riconoscere attraverso l’osservazione consapevole, l’accettazione e l’ascolto, che ogni fatto della vita è un alleato che cerca di indicargli la via verso la comprensione del significato della propria esistenza, la scoperta della propria vocazione, la realizzazione della propria vera natura.

 

BTE

Incontri di Auto-guarigione

Prendersi Cura di Sé

Siamo abituati, nella nostra vita di tutti i giorni, a trascurare il nostro mondo interiore e a ricordarcene solo quando ci procura disagi, ansia, eccitazione, tensioni, depressione, paura e così via.

Allo stesso modo siamo abituati a trascurare i ritmi naturali del nostro organismo e a ricordarcene solo quando avvertiamo dei sintomi.

Nei Seminari di Biotransenergetica basati sulla esperienza interiore, sul contatto con le forze della natura, sulla consapevolezza delle nostre dinamiche e la padronanza degli stati di coscienza,  impareremo  a rispettare i nostri ritmi naturali, a  valorizzare le nostre qualità e trasformare i nostri disturbi in potenzialità.

 

BTE

Psicotranse

Scompari, fluisci, armonizza, integra.

Anticamente lo sciamano viaggiava nei diversi mondi per realizzare la cura e attingere alla conoscenza. Il mistico, attraverso la preghiera, la danza, la meditazione, il digiuno, l’astinenza, il servizio disinteressato raggiunge l’estasi, condizione necessaria al contatto con il suo Dio. La scienza psicologica ha sviluppato l’ipnosi come strumento d’ indagine delle dimensioni inconsce della coscienza. La Biotransenrgetica rappresenta, tra l’altro, un’evoluzione delle pratiche ipnotiche che nello Psicotranse trovano la loro applicazione principale. Lo Psicotranse insegna a realizzare quello stato oltre la mente dove risiedono le soluzioni dei problemi, le risoluzioni dei conflitti, le risposte alle domande, gli atti creativi necessari al cambiamento e all’innovazione.

BTE

Incontri di Meditazione e Mindfulness

Passaggio dallo Zero

Scomparire a se stessi per ritrovarsi

Nella loro indagine i fisici hanno scoperto che ogni centimetro cubo di spazio vuoto contiene più energia dell’energia totale di tutta la materia nell’universo conosciuto! Il passaggio dallo zero richiesto dalle diverse tradizioni della filosofia perenne come ad esempio la condizione vuoto e sveglio dello zen, lascia tutto e seguimi di evangelica memoria, questo è un buon giorno per morire dei nativi americani, so di non sapere di Socrate, ci offre la possibilità di accedere a questo spazio vuoto: il luogo dello spirito. Di fronte a tutte quelle condizioni nelle quali ci sembra di non avere la forza per realizzare il cambiamento, quando ci sentiamo depressi o ansiosi, quando prendiamo un farmaco per il mal di testa, ci scoraggiamo per un contrattempo, ci contrariamo per un problema che non riusciamo a risolvere, il passaggio dallo zero ci può mostrare la via maestra verso noi stessi. Quando ci rivolgiamo dentro e ci abbeveriamo alla fonte, tutto inizia a fluire la nostra mente si svuota, i falsi bisogni svaniscono, le diverse persone, i ruoli, le maschere che ci siamo costruiti addosso si dissolvono, alla fine ritroviamo sempre e solo noi stessi. Persistendo nel contatto le tensioni croniche del nostro corpo, depositarie dei traumi del passato e degli attuali conflitti dell’io, si sciolgono, nel nostro organismo riprende a pulsare  la vita e la guarigione si compie.

In fondo al tunnel compare la luce, sempre.

 

BTE

Stella nel Cuore 

Guardare con gli occhi del cuore

L’atteggiamento più diffuso quando abbiamo un problema, una malattia o un disagio è senz’altro quello di chiederci perché, di cercare di capire e di trovare una soluzione. Questo andrebbe bene se noi fossimo delle macchine. Chiederci perché di fronte ai nostri disturbi significa fare la cosa sbagliata, significa semplicemente cercare di esorcizzare il problema dandogli una spiegazione: “ho mal di testa, il medico mi ha detto che ho la cervicale, ho mal di stomaco, devo aver preso freddo, sono depresso, deve essere questo tempaccio”. “Ho fatto gli esami ma sono tutti a posto, il medico mi ha detto che non ho niente, solo che io sono sempre stanco; ho il colesterolo alto devo mangiare meno grassi, ho fatto la mammografia, il medico mi ha detto che ho un nodulo al seno, se si ingrossa dovrò toglierlo; ho fatto la TAC, ho l’ernia al disco, dovrò farmi operare”. “ho l’ansia tutta colpa di mia madre che non mi ha amato, sono depressa non ho ricevuto il seno, è tutta la rabbia che non esprimo nei confronti di mio padre”. Da dove nasce questa spinta irrefrenabile a comportarci come macchine? Quando guardiamo con gli occhi del cuore diventiamo consapevoli di ciò che è ovvio: ogni sistema vivente è il risultato di fattori multipli fisici, energetici, emotivi, mentali, spirituali, sociali, ambientali interconnessi che si influenzano a vicenda. L’individuo consapevole impara a osservare e ascoltare cosa succede dentro di sé e si rende conto che l’assunzione di responsabilità è la prima delle medicine.

 

BTE

Uno, Nessuno, Centomila

Conoscere i personaggi che ci abitano

Spesso ci chiediamo perché abbiamo vissuto una certa esperienza, a volte potrebbe essere utile chiedersi chi l’abbia vissuta. Dentro di noi, infatti, abitano diversi personaggi che tendono a impadronirsi delle esperienze che viviamo. Ognuna è una costellazione di condizionamenti culturali, retaggi familiari, abitudini personali, modi di pensare, agire, sentire. La psicologia chiama identificazioni queste diverse parti di noi che determinano il nostro comportamento e falsificano la nostra esperienza interiore. Di volta in volta ci identifichiamo con i diversi ruoli che siamo stati chiamati a svolgere nella vita: la bimba, il figlio, la madre, il genitore, l’amante, oppure l’insegnante, il medico, il commerciante o ancora l’eroe, la vittima, il guerriero, il cattivo, il salvatore e così via. Uno, Nessuno, Centomila, ci offre l’opportunità di “smascherare” i diversi ruoli con i quali ci identifichiamo senza rendercene conto e di liberare così le risorse che essi imprigionano.

 

BTE

Libertà dal Conosciuto

Impariamo a respirare, torniamo a vivere

Per via della gioia il nostro petto si espande, per paura le nostre gambe cedono, per l’ira il nostro stomaco si contrae. La memoria di queste emozioni vissute rimane nel nostro petto, nelle nostre gambe, nel nostro stomaco, oltre che nel nostro cervello. La memoria di ogni nostra esperienza traumatica, resta scritta, oltre che nel cervello, anche nelle nostre cellule.

Questo significa che le nostre esperienze passate influenzano il funzionamento del nostro organismo nella sua totalità, sul piano fisico, emotivo e mentale. In Biotransenergetica chiamiamo “Transe Cronicizzati” quell’insieme di abitudini mentali, comportamentali, emotive e organiche con le quali cerchiamo di difenderci dal nostro passato controllando il presente per prevenire il futuro.

Libertà dal Conosciuto ci insegna a liberarci dalle radici del passato che ci imprigionano agendo sugli stati della coscienza, realizzando così la capacità di osservare e dire sì, riconsegnando il nostro passato al fluire dell’esistenza.

 

BTE

Orixàs – Muoversi nel flusso

Danzare le nostre qualità

“Laudato si’, mi Signore, per sora luna e le stelle”.. ”messòr lo frate sole”.. ”frate vento”.. ”sora acqua”..  ”frate foco”.. ”sora nostra madre terra”.

Quanto tempo della nostra vita passiamo nella consapevolezza dei doni che la natura e le sue forze ci dispensano in ogni istante? Quante volte, anziché preoccuparci per un problema sappiamo gioire per i raggi del sole che espandono il nostro petto?

Anziché dolerci per un contrattempo, sappiamo respirare riconoscenti la leggerezza del vento e la freschezza di un torrente? Anziché ricorrere i nostri sintomi cercando di combatterli ci abbandoniamo all’andare e venire dell’onda per imparare a fluire nell’esistenza, o ci chiniamo umilmente alla madre terra imparando dal suo donarsi incondizionato cosa significhi amare?

Muoversi nel flusso ci insegna attraverso specifici movimenti a “lasciarci andare” e a “lasciarci guarire” dalle forze naturali.

 

BTE

Sognodramma

Esplorare i mondi della coscienza

Il Sognare si può solo sperimentare direttamente. 

Il Sognare non è solo fare sogni, e neppure fantasticare o desiderare o immaginare. 

Con  il Sognare possiamo percepire nuovi mondi che siamo certo in grado di descrivere, mentre non riusciamo a descrivere quello che ce li fa percepire. E pure sentiamo come il sognare ci spalanchi quegli altri regni. Il Sognare sembra una sensazione eclatante, una trasformazione dei nostri corpi, una consapevolezza delle nostre menti. 

Don Juan

Secondo il modello BTE, che aderisce alla visione della continuità della coscienza delle antiche tradizioni spirituali,la realtà ordinaria e i suoi contenuti,si svelano illusori allo sguardo della vera realtà, la Coscienza dell’unità. Grazie al Sognodramma possiamo accompagnare il viaggio della nostra coscienza individuale  attraverso infiniti risvegli, insight, salti di coscienza mediante i qualici rendiamo conto del sogno che stiamo sognando.

 

BTE

In Viaggio per Risvegliarsi 

Curarsi insieme

Ciascuno di noi guarda al mondo dal suo punto di vista. I presupposti, le credenze, le conoscenze, le idee che abbiamo su noi stessi e sugli altri, determinano la nostra esperienza, tanto che diverse tradizioni come quella Buddista o di alcune tribù Amazzoniche ritengono che la realtà ordinaria sia un’illusione, il sogno della nostra mente.

Allo stesso modo ogni nostro disagio è il risultato di un sogno, in senso lato, la posizione dalla quale guardiamo il mondo.

In Viaggio per Risvegliarsi riprende le antiche pratiche sciamaniche nelle quali tutta la tribù si prendeva in carico, la “malattia” espressa da uno dei suoi membri.

Si tratta di una pratica di Biotransenergetica che vuole consentire a tutto un gruppo di “curarsi insieme” favorendo in ciascuno il superamento dei propri limiti mentali e la liberazione dalle proprie illusioni.

 

BTE

Lavorare con i Chakra

Armonizzare i nostri centri energetici

Le diverse manifestazioni del vivente possono essere riconosciute, prima di tutto, come manifestazioni energetiche.

Il flusso dell’energia vitale nell’organismo scorre su diversi livelli e lungo percorsi preferenziali. Esistono centri energetici che dirigono tale flusso e che diverse antiche tradizioni descrivono con il termine sanscrito di chakra.

La Biotransenergetica opera sui chakra mediante pratiche specifiche con l’intento di armonizzarli, attivare i diversi stati di coscienza e le forze elementali a essi connessi e consentirci così di padroneggiare i nostri bisogni, le nostre emozioni, le nostre qualità e attitudini.

 

BTE

L’Arte del Dono di Sè 

Guarire da dentro

Nei secoli ci siamo gradualmente allontanati dalla natura e da noi stessi dimenticandoci che Terra, Acqua, Aria, Fuoco

sono principi vitali; gli antichi li consideravano divinità, la psicologia del profondo archetipi, vale a dire principi organizzatori della nostra vita interiore.

In Biotransenergetica gli elementi naturali sono forze che nell’essere umano si esprimono come qualità.

Terra è contatto, ascolto, ricettività, sensazione, acqua è mobilizzazione, fluidità, sensibilità, emozione, aria è direzione, libertà, leggerezza, pensiero, fuoco è trasformazione, purificazione, spirito, intuizione.

L’Arte del Dono di Sé crea le condizioni per guarire da dentro insegnandoci il contatto con le forze della natura e risvegliando così la nostra forza interiore.

 

BTE

Il Corpo del Sogno

Consapevolezza corporea e integrazione psicofisica

Pratiche di lunga vita

Nelle pratiche di Corpo del Sogno attraverso l’integrazione di movimenti rituali (mudra), respirazione e suono (mantra) e visioni (yantra) si realizzano: osservazione pura, sensazione pura, azione pura, raggiungendo in questo modo, la padronanza degli eventi psichici (Persistenza del Contatto e Padronanza del transe)che crea le condizioni per l’aumento dell’energia vitale e l’accesso alle forze del mondo spirituale. Le Pratiche di Corpo del Sogno ci mettono in contatto con le qualità delle diverse forze della natura e ci insegnano a manifestarle.

 

BTE

I Quattro Riconoscimenti

Come ritrovare la Naturalezza Naturale

Così come nel “grande mondo” fuori di noi, anche nel “piccolo mondo” dentro di noi operano i principi ordinatori delle forze della natura. La terra è il nostro copro fisico, la nostra materia pesante, la sensazione, l’aria in nostro respiro che si espande, il pensiero l’acqua l’energia vitale che scorre, l’emozione, il fuoco lo spirito, l’essenza, l’intuizione, la pura consapevolezza che assiste. attraverso i quattro riconoscimenti è possibile allearsi all’ordine naturale dell’universo cercando di rispettare la legge della naturalezza naturale.

 

BTE 

Costellazioni Archetipiche

Diventare registi della nostra vita

Ciascuno di noi compie il suo viaggio individuale in questo mondo all’interno di un sistema collettivo, composto da tanti sottosistemi, la famiglia, il gruppo etnico, culturale o sociale di appartenenza, l’ambito lavorativo, le credenze religiose o le inclinazioni politiche. Dentro di noi abitano pertanto, diversi personaggi o sub personalità caratterizzate dal dialogo partecipativo con il mondo e con quelle strutture collettive della psiche che da più parti vengono definite con il termine: archetipi.

Lavorando con le Costellazioni Archetipiche in Biotransenergetica possiamo padroneggiare le diverse parti di noi stessi e divenire registi consapevoli della rappresentazione della nostra esistenza.

 

BTE

Io Ti Vedo

Riconoscere la vera natura delle cose

Le urgenze della vita quotidiana, i bisogni indotti dalla società dei consumi, la fretta di arrivare, le paure di non farcela, l’esigenza di difenderci dal mondo, l’abitudine a controllare ci spingono a vivere una vita non nostra.

Mettiamo i nostri bisogni e i nostri desideri tra noi e noi stessi, mettiamo i nostri giudizi tra noi e l’altro e così perdiamo di vista ciò che realmente conta: la vera natura di noi stessi e dell’altro.

Io Ti Vedo ci insegna a guardare e vedere, con occhi chiari mente vuota e cuore leggero.

 

BTE

Alma Mater

La dea madre Compassionevole

“Non ho mai potuto riposare nel tuo cuore, madre. Ecco perché mi sento incapace, inadeguata, povero, mediocre. Ecco perché non c’è gratificazione che possa venire dall’esterno, ecco perché tutto è cosi faticoso, difficile. Ecco perché non mi sento mai al mio posto. Siamo tutti malati di amore non ricevuto, di amore non dato. “La ferita dei non amati” non si calma con parole o spiegazioni, ma con contatto, accoglienza, nutrimento amore. Alma Mater è un porto quieto, un luogo sicuro dove ritrovare le energie per proseguire il “viaggio verso casa”.

 

BTE

Oltre i confini

Lascia scorrere tutti i perché e rimani in ascolto.

Non cercare di capire le onde ma resta in ascolto del rumore del mare. Osserva  come si manifesta la vita in te, ascolta dove scorre, dove si blocca Ascolta le sensazioni del tuo corpo, dei tuoi organi, dei tuoi visceri, gli stati del tuo animo, le emozioni, i sentimenti. Osserva l’oceano della tua coscienza e scoprirai che non ci sono confini, non ci sono sintomi o conflitti. C’è solo il flusso della vita o le sue interruzioni prodotte dalla tua mancanza di consapevolezza.

Porta l’osservazione nel tuo stomaco chiuso e dolente e vedrai che un dolore è un’immagine, questa è colori, sensazioni. Le sensazioni sono emozioni, le emozioni sono ricordi, i ricordi ritmi del respiro, pulsazioni dei tuoi organi, tensioni dei tuoi muscoli e così via. Osserva, respira e lascia fluire, la pura e semplice osservazione consapevole ti mostrerà la via per la guarigione.

 

BTE

Educare al vuoto

Il vuoto è il grande dimenticato della cultura occidentale moderna. La nostra vita ruota intorno al pieno: fare, raggiungere, controllare, avere, capire, sapere, dovere, prendere, conquistare, vincere, apparire.

Quante volte nella nostra vita di fronte ad un problema ci fermiamo e cerchiamo la risposta nel vuoto? Quanto siamo disposti a osservare invece di giudicare, ascoltare invece di pensare, accettare l’altro e il mondo com’è invece di come vorremmo che fosse.


BTE

Seminari Introduttivi

SCHEDA DI PROGETTO

 

Destinatari: Donne e uomini di buona volontà

Intenti:

Padronanza dell’esperienza interiore

Autoguarigione

Empowerment delle risorse emotive, relazionali e intuitive, spirituali.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale – Metodologia Biotransenergetica

Tipo di intervento: Incontri di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso i Centri o le Istituzioni committenti

Durata (modulo base): Workshop esperienziali indoor e outdoor (12 incontri a frequenza settimanale o seminari intensivi da 2 a 5 gg )

Costo: da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pierluigi Lattuada

 



Progetti di Intervento

Educazione

BTE

“Facciamo che…”

Animazione teatrale metodologia Biotransenergetica

Destinatari

Il progetto è flessibile e può facilmente essere adattato, nelle modalità specifiche e nei contenuti, alle diverse tappe dell’età evolutiva. 

Finalità

Come conseguenza di una visione integrale dell’esistenza, emerge la necessità di proporre modelli educativi coerenti con il nuovo sistema di pensiero, capaci di tenere conto della complessità di un mondo interconnesso, di trascendere la separazione tra conoscenza razionale ed esperienza interiore, di superare l’esasperato riduzionismo che affligge ogni ambito di vita, a livello individuale e collettivo.

Il progetto “Facciamo che…” propone attività laboratoriali utilizzando un  approccio olistico che considera l’individuo nella sua interezza e complessità: un sistema in cui ogni sottosistema interagisce con gli altri e nessuna parte può essere tralasciata se ciò che ci si prefigge è lo sviluppo armonico e completo.

Metodologia

Le modalità peculiari di conduzione degli incontri e l’ambito di ricerca proposto, secondo la modalità della Biotransenergetica, sono connessi alla dimensione archetipica, presente e attiva in ogni essere umano. Le esperienze vissute durante gli incontri offrono l’opportunità di esplorare un territorio ricco e affascinante, nel quale realtà, immaginario, archetipi, simboli, valori, si integrano in un universo denso di significati, di suggestioni, di spunti  di riflessione, di insegnamenti. In questo senso si realizza il Transe Learning.

Il corpo con le sue innumerevoli possibilità di espressione, la carica vitale dell’energia, la voce, il suono ed il silenzio, le emozioni, i pensieri, le fantasie, le immagini archetipiche diventano veicoli di un viaggio alla ricerca di sé e dell’altro, del mondo circostante e della propria interiorità, un viaggio alla scoperta di uno spazio di benessere, di conoscenza e  di crescita per l’individuo e per il gruppo.

Attività/ Intenti specifici

Ogni incontro di laboratorio si sviluppa in modo essenzialmente ludico.

Attraverso il gioco, l’esplorazione, l’osservazione, l’ascolto, il dialogo, il confronto,  l’improvvisazione, l’imitazione…, i partecipanti possono:

  • formare il gruppo in un clima di non giudizio, fiducia,empatia, collaborazione;
  • aumentare la consapevolezza del corpomente e lo stato di benessere;
  • contattare ed esprimere le proprie emozioni;
  • contattare la dimensione archetipica, transpersonale, e da essa trarre insegnamenti;
  • sperimentarsi come entità interconnesse;
  • avvicinarsi a diversi linguaggi simbolici;
  • sperimentare il piacere di raccontare e  “raccontarsi”;
  • scoprire e migliorare la capacità di comunicare con il corpo nella sua interezza e nei suoi segmenti, tramite le posture, il movimento, la mimica, la gestualità, il ritmo;
  • scoprire e migliorare la capacità di comunicare con la voce ed il suono variamente prodotto;
  • comprendere il valore della condivisione;
  • maturare competenze affettive e relazionali (sicurezza interiore, consapevolezza dell’emotività propria e degli altri, accoglienza della diversità, collaborazione, disponibilità alla condivisione…);
  • maturare competenze corporee, motorie e percettive (consapevolezza dei bisogni e della necessità di fornire risposte adeguate, conoscenza del corpo e delle sue potenzialità espressive nella stasi e nel movimento,…);
  • maturare competenze espressive, comunicative e creative (capacità di ascoltare e “ascoltarsi”; capacità di esprimersi, comunicare, decodificare, integrare linguaggi diversi: corpo, gesto, suono, parola, ecc.; capacità di creare situazioni e mondi immaginari…);
  • maturare competenze cognitive (ascolto, auto-ascolto, insight, osservazione, analisi, soluzione di problemi, organizzazione efficace delle proprie competenze, costruzione ed uso di un linguaggio simbolico…).

Modalità di attuazione

E’ possibile articolare moduli d’intervento costituiti da 10 o più incontri.

La durata di ogni laboratorio e la frequenza nel tempo vengono calibrate in relazione all’età dei partecipanti.

Responsabile Progetto

Patrizia Pinoli

 



Progetti di Intervento

Aziende

BTE

Il Modo Ulteriore – In azienda

Linee generali

Premessa

Un fattore Critico di Successo per un’azienda è una chiara Leadership e un efficiente Management degli intenti e delle azioni efficaci per realizzare la stessa. Se ciascun componente dello Staff saprà dar vita alle strategie e ciascun componente della Line saprà realizzare le tattiche, ognuno diverrà protagonista descrivendo la sua personale Leadership e acquisirà responsabilità  nella operatività di tutti i giorni e l’azienda avrà individui abili a rispondere e non resistenti ma proattivi al cambiamento.

Ciò è possibile attraverso la conoscenza e la padronanza della psicodinamica dei processi evolutivi grazie al paradigma del Modello Transpersonale Integrale e al suo sistema operativo: il Modo Ulteriore. 

Lo Spettro della personalità

Secondo il Modello Sistemico-Transpersonale l’azienda è un sistema complesso dinamico inserito nel macrosistema sociale e di mercato, composto  da diversi sottosistemi complessi: gli individui.

L’individuo, a sua volta,  è un sistema complesso dinamico il cui sviluppo procede lungo uno Spettro Evolutivo che coinvolge i seguenti sottosistemi: Persona, Io, Organismo, Sé.

L’Ombra è la dimensione oscura – costituita da condizionamenti culturali, conflitti emotivi, aspettative disattese – inerente ad ogni livello dello spettro e che, se non riconosciuta, blocca lo sviluppo dell’individuo limitando quindi la sua abilità a rispondere alle richieste del mondo esterno e, nello specifico, delle esigenze aziendali.

Il Modello Transpersonale Integrale

Secondo il Modello Transpersonale Integrale la relazione tra l’azienda e individui riproduce la dinamica del vivente tra gli organismi e il loro ambiente, tra il macrocosmo e il microcosmo.

L’azienda è un organismo complesso dinamico e interconnesso inserito nel macrosistema sociale e di mercato, composto da diversi organismi complessi: gli individui.

L’individuo, a sua volta, è un organismo complesso dinamico e interconnesso costituito da diversi livelli interconnessi.

Lo sviluppo di entrambi procede lungo un processo che presenta dinamiche rette da strutture archetipiche e si svolge secondo uno Spettro Evolutivo che può essere descritto secondo diverse griglie di lettura come  ad esempio, per quanto riguarda l’individuo, la seguente: Persona, Io, Organismo, Sé, Ombra.

La dinamica tra azienda e individuo riproduce pertanto la dinamica originaria tra organismo e ambiente che il Modello Transpersonale Integrale legge come psicodinamica dei processi evolutivi.

Il Modo ulteriore opera attraverso un dialogo partecipativo tra individuo e azienda, organismo e ambiente, io e noi, parte e tutto, microcosmo e macrocosmo, con l’intento di riconoscere l’Ombra, vale a dire gli schemi di interferenza che ostacolano lo svolgersi di una corretta psicodinamica dei processi evolutivi.

Il Processo lungo lo Spettro Evolutivo

Le interferenze: 

L’Ombra è la dimensione oscura – costituita da condizionamenti culturali, conflitti emotivi, aspettative disattese – inerente ad ogni livello dello spettro e che, se non riconosciuta, blocca lo sviluppo dell’individuo limitando quindi la sua abilità a rispondere alle richieste del mondo esterno e, nello specifico, delle esigenze aziendali.

Il blocco può realizzarsi a ciascun livello dello spettro e si connota sempre come un’interferenza  nel naturale processo di auto-organizzazione del vivente ed  è proporzionale alla distanza dalla nostra “natura intima”  depositaria della forza interiore e delle potenzialità individuali.

L’auto-organizzazione del vivente infatti è un processo autogeno che si realizza mediante le proprietà di autorinnovamento e autotrascendenza. Dove per autorinnovamento si intende la capacità dell’organismo di rinnovare di continuo le proprie componenti senza perdere la propria unità, con autotrascendenza si intende la capacità dei sistemi viventi di crescere in complessità, cioè di evolvere,  attraverso l’esperienza interiore mediante apprendimento, memoria, creatività.

Persona: 

Con il termine persona s’indicano i diversi ruoli che ogni individuo svolge nei diversi contesti. Il Modello Transpersonale Integrale consente a ogni  persona , per ruolo e funzioni, del sistema azienda di comprendere che i suoi punti di forza o di debolezza acquistano forza o debolezza dalle sinergie con le altre persone.  La coerenza complessiva delle connessioni reciproche determina la struttura dell’intera rete.

L’approccio alla persona potrà rendere ciascuno in grado di trovare il proprio posto e svolgere la propria funzione nel modo migliore

Io: 

Con il termine Io si vuole definire l’insieme della personalità cosciente costituita da bisogni, dai desideri, dalle aspirazioni, motivazioni, timori, conflitti, tratti caratteriali, ecc.

Il Modello Transpersonale Integrale consente a ciascun individuo di trovare all’interno del sistema azienda gli ambiti e i modi per la realizzazione della propria agenda segreta o parte di essa.

L’approccio all’Io potrà rendere ciascuno in grado di operare sinergicamente perla gratificazione dei propri bisogni nel rispetto dei bisogni e delle strategie aziendali

Organismo: 

Con il termine organismo si vuole indicare la totalità delle funzioni corpo-mente espressione delle proprietà di auto-organizzazione  dei sistemi viventi.

Il Modello Transpersonale Integrale è consapevole che ogni organismo vivente riceve costantemente stimoli che tendono ad allontanarlo dall’equilibrio (omeostasi), ma per via della sua plasticità interna frutto delle sue proprietà di auto-organizzazione è in grado di raggiungere un nuovo equilibrio.

L’approccio all’organismo potrà rendere ciascuno in grado di  riconoscere lo stress come una caratteristica essenziale dell’organismo valorizzandolo come un fattore fondamentale per la sua crescita verso la realizzazione delle proprie potenzialità.

Sé: 

Con il termine Sé si vogliono indicare le risorse, le potenzialità, le qualità più genuinamente umane, la natura intima di ogni individuo responsabili del pieno compimento delle specificità di ciascun individuo.

L’approccio al Sé potrà rendere ciascuno in grado di riconoscere, oltre ai propri bisogni personali, l’esistenza di una dimensione collettiva, spiritualmente orientata.

Il Modello Transpersonale Integrale propone un Sistema Operativo in grado di intervenire su tutti i livelli dello Spettro della Personalità e sui modelli d’interazione col sistema azienda.

Strumenti

Dialogo maieutico

Il Modo Ulteriore opera  attraverso il dialogo maieutico per dare voce a ciò che è in silenzio, fare venire alla luce ciò che è nell’ombra, dare movimento a ciò che è fermo, portare fuori ciò che è dentro mediante atti poetici, metafore, parole magiche.

Le quattro fasi dialogiche

Il dialogo maieutico opera sulla psicodinamica dei processi evolutivi secondo una struttura riconducibile, su piano operativo a quattro fasi:

1.Chiarire il contesto

2.Svolgere il testo

3.Svelare il pretesto

4.Riorganizzare il testo

Cinque categorie maieutiche

La metodologia d’intervento opera sulla psicodinamica dei processi evolutivi integrando creativamente le seguenti categorie maieutiche:

  1. Espandere
  2. Dissolvere
  3. Prolungare
  4. Navigare
  5. Diventare l’altro

Gli otto pilastri della trasformazione

  1. •Osservare, invece di… Pensare
  2. • Restare, invece di…Andare via
  3. •Sentire come, invece di… Capire perché
  4. •Fatti, non Problemi.
  5. •Affidarsi invece di…Controllare
  6. •Alleati, non Sintomi.
  7. •Accettare, invece di… Combattere
  8. •Responsabilità, invece di… Delega

“Invece di” non va visto in opposizione ma come trascendimento e inclusione del suo complementare

 

BTE

Il Modo Ulteriore – In azienda

Le proposte

 

BTE 

Onorare la Propria Natura

Empowerment delle risorse per la gestione dello stress, Team building, creatività nel manegement

La funzione dello stress

Lo stress inteso come lo spostamento dall’equilibrio è una caratteristica essenziale del vivente. Ogni organismo vivente infatti riceve costantemente stimoli che tendono ad allontanarlo dall’equilibrio (omeostasi), ma per via della sua plasticità interna frutto delle sue proprietà di autoorganizzazione (autorinnovamento ed autotrascendenza) è in grado di raggiungere un nuovo equilibrio. Per autorinnovamento si intende la capacità dell’organismo di rinnovare di continuo le proprie componenti senza perdere la propria unità, con autotrascendenza si intende la capacità dei sistemi viventi di crescere in complessità, cioè di evolvere,  attraverso l’esperienza interiore.

Ne consegue che lo stress non è un problema per l’organismo ma bensì un fattore fondamentale per la sua crescita.

La risposta da stress

Questo significa che anziché combattere i “fattori di stress” è necessario imparare la giusta “risposta da stress”. La risposta adeguata “viene da dentro” ed è proporzionata alla capacità dell’individuo di padroneggiare la propria esperienza interiore.

L’ostacolo è pertanto da individuarsi nei condizionamenti culturali, nella pienezza emotiva, nella distanza dalla nostra “natura intima” depositaria della forza interiore e delle potenzialità individuali .

 


BTE

Il Modo Ulteriore

Onorare la Propria Natura

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Manager e quadri intermedi. Max 30 persone

Finalità: Empowerment delle risorse emotive, relazionali e intuitive

0biettivi: Gestione dello stress, creatività nel business,  team building.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale – Metodologia Biotransenergetica

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

 

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Workshop esperienziali intensivi indoor e outdoor (da 2 gg ad una settimana. )

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pier Luigi Lattuada


 BTE

Il Modo Ulteriore

L’abilità di rispondere

Gli alleati dentro e fuori di te

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Manager e quadri intermedi.

Finalità: Empowerment delle risorse creative, emotive, relazionali e intuitive

Intenti: Gestione dello stress, creatività nel business,  team building.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Workshop esperienziali intensivi indoor e outdoor (da 2 gg ad una settimana. )

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pier Luigi Lattuada


 BTE

Il Modo Ulteriore

Arte dell’Eccellenza

La “vera natura” del potere

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Manager e quadri intermedi.

Finalità: Gestione creativa del potere, individuazione di nuovi scenari

Intenti: Saper disegnare e comunicare la propria Leadership, saper riconoscere le priorità,  saper scegliere.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Tre workshop esperienziali intensivi indoor e outdoor articolati in week-end

Frequenza:  una volta al mese

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pier Luigi Lattuada


BTE

Il Modo Ulteriore

Elogio dell’Imperfezione

La via dell’acqua

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Manager e quadri intermedi.

Finalità: Trasformare i propri limiti in opportunità di successo riconoscendo l’imperfezione come motore del miglioramento.

Intenti: Fare della propria debolezza la propria forza, superare l’ansia da prestazione, aumentare l’autostima.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Tre workshop esperienziali intensivi indoor e outdoor articolati in week-end

Frequenza:  una volta al mese

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pier Luigi Lattuada


BTE

Il Modo Ulteriore

La via del Guerriero consapevole

“Se vuoi fare ridere Dio raccontagli i tuoi piani”

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Manager e quadri intermedi.

Finalità: Agire conoscendo e padroneggiando il proprio potere personale..

Intenti: Dissolvere il problema, onorare la propria natura come strumento per la giusta azione.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Tre workshop esperienziali intensivi indoor e outdoor articolati in week-end

Frequenza:  una volta al mese

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:       Pier Luigi Lattuada


BTE

Il Modo Ulteriore

Le sette valli

“Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo. Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincialo adesso”. W.J.Goethe

SCHEDA DI PROGETTO

Il Progetto:

La valle della sopravvivenza: luogo della determinazione, della fermezza, della stabilità

La valle del piacere: luogo della sensualità, della sensibilità dell’affettività, della tenerezza

La valle dell’azione: luogo della volontà e del potere

La valle dell’amore: luogo della benevolenza, della compassione, della pazienza, dell’umiltà

La valle della comunicazione: luogo della creatività, dell’espressione di sé

La valle delle cose come sono: luogo della visione, della   chiarezza, dell’intuizione, del discernimento

La valle della trascendenza: luogo della volontà spirituale, della comprensione

Finalità:

Un viaggio iniziatico, una “caccia all’anima” alla scoperta dei propri talenti

Obbiettivi:

Trovare il proprio centro e imparare a restarvi anche durante le situazioni di “rischio psicologico”

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI-SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Sette pomeriggi (ore 18-22) workshop esperienziali

Frequenza:  una volta al mese

Costo: da definire

Responsabile progetto:    Dott. Pier Luigi Lattuada



 

Progetti di Intervento

Pari opportunità

BTE

I linguaggi della Dea

Da una cultura del dominio a una cultura della condivisione

Introduzione:

Disagi e Risorse della donna nella società attuale

La moderna società occidentale risulta priva di contesti adeguati all’ascolto e alla valorizzazione delle qualità tipicamente femminili: ci riferiamo all’ascolto, alla comprensione, all’accoglienza, alla fiducia, alla saggezza, alla sacralità, alla compassione.

La smania competitiva, la tensione verso gli obbiettivi, l’attenzione al target, l’abitudine strategica alla ricerca del risultato hanno da sempre e sempre più relegato in secondo piano la dimensione femminile dell’esistenza.

Il messaggio è la necessità e la possibilità da parte del mondo femminile di accorgersi della propria forza, riconoscerla e condividerla.

La Metodologia Biotransenergetica

La metodologia Biotransenergetica può fornire la chiave di lettura per questa opera di riconoscimento e valorizzazione, attraverso un apparato strumentale per la padronanza dell’esperienza interiore. Caposaldo della sua etica e della sua pratica è il rispondere alla domanda della persona – la reale domanda celata sotto il disagio. Intuizioni profonde, catarsi, momenti di empatia con l’altro, dispiegamento dei propri talenti creativi, scoperta della propria capacità di amore, coraggio e spontaneità, saggezza e verità, sono esperienze frequenti durante un lavoro di Biotransenergetica, lavoro nel quale, in definitiva, si opera per favorire la scoperta della propria ‘vera natura’, il cui oblio è causa ultima di ogni malessere.

Descrizione dell’intervento: l’incontro di gruppo

Il gruppo è di fondamentale importanza non solo perché, microcosmo dinamico simile al reale, consente l’attuazione simbolica di metamorfosi sperimentali, anche a livello relazionale, ma anche e soprattutto per quell’effetto moltiplicatore d’insieme che può generare risultati maggiori della somma delle parti, risultati spesso altrimenti impossibili. In linea generale e a livello iniziale, gli incontri di gruppo si articolano attraverso una graduale successione di pratiche di contatto, mobilitazione e direzione, focalizzate sui diversi archetipi  e dunque su quei modelli e quei contenuti che sottendono e accompagnano la realizzazione delle piene potenzialità di ogni individuo. Vengono eseguiti da ogni partecipante esercizi pratici di auto-ascolto, attivazione psicofisica e interazione psicodrammatica, tecniche di respirazione, visualizzazioni, momenti di danza-movimento e vocalizzazioni, spontanee o ricondotte alla tradizione di riferimento. Centratura psicofisica, danza, incontro e scambio interpersonale, canto e parola, meditazione e gioco estatico sono dunque strumenti multidisciplinari per l’intervento in Biotransenergetica. L’integrazione di sensazioni fisiche ed energetiche, pensieri, emozioni e visioni in un unico flusso continuo, agito e verbalizzato consente così importanti cambiamenti nello stato di coscienza dei partecipanti. Ne derivano intuizioni rivelatrici e l’apprendimento di nuove modalità percettive, cognitive e comportamentali, fondamentali per una metamorfosi terapeutica del Sé. L’intento d’insieme è fornire nuovi strumenti per rapportarsi con il mondo e con se stessi, favorendo nel contempo benessere psicofisico e rigenerazione energetica.


BTE

I Linguaggi della Dea

Da una cultura del dominio a una cultura della condivisione

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Donne di ogni età e estrazione

Finalità: Empowerment delle competenze emotive, relazionali e sociali

Intenti: Aumento del benessere psicofisico, miglioramento delle relazioni e della comunicazione interpersonale, riconoscimento e valorizzazione della propria identità culturale e della propria funzione sociale.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI-SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Sei giornate (ore 10-13; 15-18) workshop esperienziali

Frequenza:  una volta al mese

Costo: da definire

Responsabile progetto:     Dott. Pier Luigi Lattuada


BTE

Il Viaggio dell’Eroe

Disagio psicosociale dei soggetti adolescenti

Disagio evolutivo ed esperienza interiore

La moderna società occidentale risulta priva di contesti iniziatici in cui possa manifestarsi e risolversi la crisi evolutiva che caratterizza il passaggio dall’adolescenza alla maturità: l’emergere del Sé e la conseguente identificazione del proprio ruolo sociale, dunque delle proprie caratteristiche personali, delle proprie qualità e dei propri talenti. Di fronte alla crisi, la risposta mira solitamente a reprimere e cancellare il sintomo, a medicalizzare il problema, a risolvere la ‘disfunzione meccanica’ invece di cogliere l’opportunità che si cela nel malessere. Il disagio, la malattia, la ‘caduta’ esprimono un transito, che in quanto tale necessita di un evento decisivo che aiuti a riposizionarsi rispetto al ‘non più’: è qui, nel ‘non ancora’, al centro del guado, che c’è sofferenza. Privati di un contesto collettivo dedicato all’elaborazione e risoluzione della crisi, senza una ritualità che celebri e ‘renda sacro’ il passaggio, molti vi si smarriscono.

Questo vale tanto più per quei giovani cosiddetti “a rischio”, quasi mai considerati quali protagonisti d’imprese esistenziali significative all’interno del percorso verso il Sé, l’identificazione, la scoperta di quel ‘volto originario’ – la vocazione – che sottende l’evolversi dell’identità socialmente riconosciuta. Se l’esperienza interiore – la grande rimossa della nostra cultura – non trova codici di riferimento e di lettura, contesti e parole, archetipi di riferimento, il “viaggiatore smarrito”, anziché riconoscersi come tale e dunque riconoscere come elementi simbolici della propria avventura umana gli eventi drammatici con cui viene a confrontarsi, si vivrà come deviante, e sarà questa l’immagine di sé che offrirà allo specchio del contesto sociale.


BTE

Il Viaggio dell’Eroe

Disagio psicosociale bei soggetti adolescenti

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Giovani, adolescenti e preadolescenti. Max 30 persone

Finalità: Empowerment delle competenze emotive, relazionali e sociali

Intenti: Aumento del benessere psicofisico, miglioramento delle relazioni e della comunicazione interpersonale, maggiore autostima e confidenza in sé.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI-SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Dodici pomeriggi (ore 18-22) workshop esperienziali

Frequenza:  una volta a settimana

Costo: da definire

Responsabile progetto:  Dott. Davide Ferraris



 

Progetti di intervento

Salute

BTE

Laboratori di Medicina Integrale

Verso una cultura medica ad alta sinergia tra eubiotica e consapevolezza di Sé

Medicina Integrale

Il termine medicina deriva  dal latino medeor,  medicare, sanare la cui radice madh indica tutto ciò che è atto a medicare ,  ma sta anche a significare  intendere, conoscere, sapere, e inoltre  mente, sapienza (sanscrito), insegno, consiglio, delibero, intendo, imparo a conoscere (greco).

Il termine malattia alcuni lo fanno derivare dal greco malakia, mollezza, debolezza, altri dal latino male-aptus, male  atto, inetto, o male-habitus, che si trova male.

Integrale deriva dal latino integrum,  termine composto da in che sta per non e tang-ere che sta per toccare: non tocco, cui nulla è stato tolto, cui nulla manca, intero, puro, schietto, incorrotto.

Come si vede il termine medicina racchiude in sé in modo inscindibile lo strumento che cura con il soggetto che conosce. La connessione tra cura e conoscenza è sancita  in modo inequivocabile dal nome stesso che le racchiude in un’unica realtà. Nel corso della storia, e ancora di più nel corso degli ultimi quattro secoli di  storia della medicina scientifica, si è compiuta l’operazione del tutto arbitraria di limitare la  medicina identificandola tout court con la conoscenza dell’arte di curare le malattie, riducendo poi ulteriormente quest’arte all’uso di farmaci o presidi chirurgici.

Con lo sviluppo scientifico la medicina ha fatto progressi nemmeno lontanamente immaginabili nell’era pre-scientifica , ma per fare questo ha scelto di rinunciare alla sua integrità, si è dovuta corrompere, ha dovuto togliere, farsi impura.

Nella smania di aggiustare, togliere il male, rendere adatti ha scelto di andare di fretta e dimenticarsi di sé,  dimenticarsi del monito Cristico: Medicae cura te ipse o del monito Socratico Gnòthi Seautòn, conosci te stesso. L’enfasi è stata portata dalla conoscenza di sé alla conoscenza di strumenti, dall’imparare a conoscere e quindi curarsi, al conoscere come curare l’altro, dall’insegnare a conoscere quindi curarsi  al curare tenendo per sé la conoscenza di come farlo. Si pensi alla scrittura dei medici ancora oggi spesso incomprensibile e originata dall’esigenza di non fare conoscere al paziente la medicina che gli veniva somministrata, oppure a molti dei codici deontologici delle scienze mediche che vietano ai loro iscritti di insegnare ai non iscritti l’arte medica.

Questo processo è del tutto comprensibile e degno di profondo rispetto: à la guèrre comme à la guèrre dicono i Francesi, quando si tratta di salvare vite o ridurre la sofferenza tutti i mezzi sono leciti e doverosi.

La Medicina Integrale non contrasta questo approccio né si pone in alternativa, la medicina integrale opera in tempo di pace per donne e uomini di buona volontà.

La Medicina Integrale ricorda le sue origini e può permettersi il lusso di recuperarle, recuperando così l’anima stessa della medicina, quella persa per strada dalla fretta e dall’urgenza, dalla smania e dall’ignoranza, dall’avidità e dalla presunzione. Quella che tanti troppi pazienti lamentano di non trovare più negli ambulatori dei loro medici di famiglia, nelle corsie degli ospedali, negli studi dei super pagati luminari.

La Medicina Integrale fa suo il monito dei sette sapienti (Antica Grecia 620 a.C. ed il 550 a.C.),  risalente alla tradizione religiosa di Delfi:

Nulla di troppo, Ottima è la misura, Non desiderare l’impossibile, conosci chi sei e non presumere di essere di più, non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio.”

La medicina scientifica, concentrandosi sulla materia ha perso per strada la conoscenza di Sé e di conseguenza il ”contatto con la divinità”, con le qualità più elevate e genuinamente umane quali: l’amore, la compassione, la consapevolezza, la responsabilità, la fiducia, l’accettazione; trascurando  l’esperienza interiore ha perso per strada  la conoscenza e il rispetto dei ritmi naturali, delle forze di auto guarigione intrinseche all’organismo e all’ambiente.

La Medicina Integrale è definibile come un sistema sinergico di tecnologie, dal greco tech-né  arte e logos conoscenza, di saper fare a cui non è stato tolto nulla, cui nulla manca. Rimedio in medicina integrale è, come ricorda l’etimo, tutto ciò che è atto a sanare un infermità.

E’ rimedio il farmaco come la parola, l’intervento chirurgico come il respiro, l’agopuntura o il rimedio omeopatico come la padronanza emotiva, il massaggio o la dieta, ma prima di tutto è rimedio ciò che si allea alla vis sanatrix naturae, alle forze intrinseche di auto guarigione dell’organismo.

Il campo

Il campo d’azione della medicina integrale è l’ organismo umano, il quale però è inserito in un campo più vasto, l’ambiente in cui vive, il quale appartiene a quel più grande campo: il campo unificato, luogo, ci ricorda la fisica moderna di quella rete interconnessa di eventi che costituisce la matrice stessa dell’universo. Universo che, secondo le più recenti scoperte scientifiche, lungi dall’essere unico, sarebbe ormai uno dei tanti universi appartenenti, al metaverso: il campo dei campi.

Tale campo è unitario, dinamico e interconnesso ma nel corso della storia la citata  scissione tra conoscenza e cura ha prodotto una serie di dualismi ormai talmente introiettati nella cultura scientifica moderna da risultare impliciti e quindi scontati.

Si pensi ai dualismi coscienza, materia,  mente corpo o individuo ambiente.

Coscienza e materia, due mondi interconnessi

La coscienza non è misurabile né accessibile facilmente ai cinque sensi per questo la scienza medica l’ha finora considerata alla stregua di un fantasma, qualcosa che aleggia e disturba e del quale meno se ne parla meglio è. Per questo la si è affidata alla religione e si è lasciato ben chiaro, la scienza non si occupa di spirito. Ecco un’altra privazione, dapprima si è tolta la conoscenza ora si toglie la coscienza, il paziente diventa una macchina e il medico un tecnico che la ripara. Ci chiediamo come sia possibile occuparsi di un essere umano, anche del suo braccio rotto o della sua asma bronchiale senza occuparci della sua coscienza, di ciò che sente, desidera, teme, sogna, ama, pensa.

Mente corpo

La letteratura scientifica in questo campo è ormai talmente diffusa che nessuno osa più mettere in discussione la reciproca interazione tra mente corpo. Di fatto la prassi medica stenta assai a sviluppare approcci e tecnologie in grado di rispondere in modo adeguato alla realtà unitaria del Corpomente. La medicina integrale sa, come le antiche medicine tradizionali sapevano, che la paura finisce nei reni, l’ansia nello stomaco, la rabbia nel fegato e così via, sa che una sindrome organica cioè un insieme di sintomi fisici è anche un modo di pensare e di comportarsi, così come un immagine o una atteggiamento del corpo.

Individuo ambiente

Dai tempi di Bateson e dell’affermarsi di una visione sistemica è risaputo che l’unità di evoluzione è l’ organismo nel e con il suo ambiente. Non c’è evoluzione dell’individuo che agisca contro il suo ambiente, non c’è progresso in una società a bassa sinergia dove l’interesse del singolo  prevalga sul bene comune, come può esserci salute in un organismo che combatta contro se stesso? Come può esserci integrità in organismo dove le emozioni vengano bloccate nell’interesse dell’io e della sua immagine, dove il corpo venga trascurato a scapito delle funzioni intellettive, dove si chieda sempre più a degli organi esausti in nome di un efficienza imposta dall’esterno, dove si cerchi di uccidere delle cellule impazzite senza prendersi la briga di ascoltare le loro richieste oppure dove si esaudiscono gli istinti più bassi del corpo come il cibo e l’aggressività senza considerare le qualità più elevate dello spirito quali l’amore, la compassione, la fiducia e la condivisione?

Come può realizzare un autentico benessere introducendo farmaci che combattono altre cellule o producono disfunzioni in altri distretti dell’organismo o bloccano altre funzioni vitali per consentirne alcune?

Il campo e i quattro quadranti 

L’esperienza umana si configura  come un esperienza partecipativa tra l’organismo e il suo ambiente: l’organismo, un campo microcosmico secondo la tradizione della filosofia perenne, inserito in un campo macrocosmico, il campo dei campi, il metaverso.

Tale partecipazione tra individuo e ambiente si realizza su diversi ambiti, i quali possono essere raggruppati secondo le teorie di studiosi tra i più accreditati quali Ken Wilber, in quattro sottosistemi, definiti quattro quadranti.

Ci riferiamo al quadrante dell’esperienza interiore definibile dalla relazione tra l’individuo e se stesso (Io-Sé), al quadrante del comportamento, definibile dalla relazione con l’altro (Io-Tu), al quadrante della cultura, definibile dalla relazione con il proprio sistema di conoscenze, valori e credenze (Io-Noi), al quadrante della società definibile dalla relazione con il proprio posto nel mondo.

La Sinergia 

La medicina integrale  nasce da un preciso atteggiamento di ogni essere umano nei confronti di se stesso, degli altri esseri viventi, dell’ambiente che lo circonda. Si esprime attraverso uno stato di coscienza che sappia cogliere l’unità di ogni fenomeno. Si realizza quando, medico e paziente, sanno cogliere insieme il processo unitario che li vede onde dello stesso oceano e divengono così in grado di osservare con occhi chiari; osservare cioè, se stessi, la relazione terapeutica, i “sintomi” espressi, in modo ampio e aperto, libero da schemi precostituiti o ipotesi diagnostiche.

Così facendo, il medico integrale, di fronte al suo paziente, saprà cogliere, piuttosto che l’aridità di un resoconto clinico da diagnosticare, la ricchezza di una vita e la bellezza di una storia personale. Il paziente saprà diventare medico di se stesso, entrando in contatto con i propri sintomi, che coglierà come messaggeri di abitudini cronicizzate, atteggiamenti corporei, comportamenti emotivi, processi mentali, ecc.

Entrambi deporranno le armi contro la malattia per percorrere insieme la via del cuore, dove cuore non sta per sentimentalismo ma per centro, unità, essenza.

Una via

Una via la cui prassi sia  tracciata da linee guida quali: consapevolezza, sinergia, condivisione, risonanza, interconnessione, naturalezza, rispetto, ascolto, contatto, accettazione, responsabilità, padronanza emotiva, conoscenza di sé. Linee guida che si muovono dal dialogo intimo tra due mondi quello della coscienza e quello della materia: da un lato la conoscenza di sé dall’altro il rispetto dei processi naturali dell’organismo. Linee guida in grado di orientare la prassi medica in una direzione in grado di rispondere alle richieste di salute dell’individuo su tutti e quattro i quadranti: da un lato pratiche di consapevolezza e auto guarigione dall’altro rimedi eubiotici e corretta alimentazione, da un lato ascolto di sé e padronanza emotiva, dall’altro raffinate tecnologie diagnostiche e strumentali, da un lato esperienze cognitive transculturali e di qualificazione professionale, dall’altro farmaci intelligenti.

Nello specifico nei laboratori di medicina integrale verranno proposti rimedi eubiotici vale a dire prodotti naturali che ottimizzano le reazioni biochimiche dell’organismo, dall’altro i rimedi della consapevolezza, tecnologie che mediante la padronanza dell’esperienza interiore insegnano all’individuo l’alleanza con le forze intrinseche dell’organismo.

Benefici

La sinergia tra rimedi e auto guarigione risponde alle esigenze di salute della popolazione in generale e contemporaneamente consente di alleviare molte delle urgenze dell’assistenza sanitaria pubblica e privata:

  1. La prevenzione primaria: l’individuo impara a non ammalarsi restando in contatto con la propria natura intima  e rispettando i propri ritmi interni.
  2. Il miglioramento del livello di salute della popolazione: mediante l’apprendimento di pratiche integrali di automedicazione  può dialogare con i propri sintomi compiendo così la giusta azione in risposta alle esigenze del proprio organismo.
  3. L’elevazione del livello di conoscenza di sé: l’ascolto del proprio corpo, la padronanza delle proprie emozioni, l’osservazione dei propri meccanismi mentali consente la sinergia tra i diversi livelli dell’organismo e favorisce lo sviluppo delle qualità più genuinamente umane.
  4. L’abbattimento dei costi dell’assistenza: pazienti in grado di auto guarirsi o di prevenire i più comuni disturbi producono uno sgravio non indifferente sulla sanità pubblica che può così dedicare le risorse alla cura di patologie più gravi e invalidanti
  5. La riduzione degli effetti collaterali dei farmaci allopatici: le pratiche di auto guarigione e i rimedi eubiotici sono totalmente privi di effetti collaterali
  6. L’incremento dell’effetto placebo per effetto della sinergia tra rimedio e pratiche di auto guarigione: è risaputo che il 30% dell’azione di ogni farmaco è attribuibile all’effetto placebo. L’impiego di farmaci naturali che l’individuo può assumere sapendo che può contribuire alla loro azione mediante pratiche attive di auto guarigione produce comprensibilmente un incremento notevole di tale effetto.
  7. Il superamento delle resistenze alla guarigione e dei vantaggi dello status di malato. E’ noto dai tempi di Freud che l’ io reagisce al cambiamento mettendo in atto meccanismi di difesa che tendono a vanificare l’azione delle forze che premono verso un rinnovamento e una trasformazione. La padronanza dell’esperienza interiore mediante pratiche di  consapevolezza consente di riconoscere e disattivare tali meccanismi.
  8. Il miglioramento del grado di sinergia della società, con  conseguente riduzione dei conflitti sociali e del malessere psicologico della popolazione, grazie allo sviluppo di un etica della condivisione e la crescita spirituale degli individui.
  9. Il ruolo d’intrattenimento, ludico ed euristico dei laboratori: immaginiamo luoghi accoglienti con comodi cuscini, luci soffuse e una musica rilassante. Immaginiamo un gruppo di persone sedute in cerchio che può tranquillamente condividere la propria vita sapendo di essere ascoltato e che può trovare un momento per fermarsi, , riconciliarsi con se stesso, ascoltare il proprio respiro.

Prima ancora di considerare le tecnologie specifiche, già queste attenzioni di base potrebbero produrre cambiamenti notevoli nella qualità di vita di un paziente o del suo modo di vivere se stesso e la sua malattia. In un ambiente simile ogni paziente potrà ritrovarsi come essere umano, sentirsi utile a se stesso e all’altro, vivere esperienze di condivisione nelle quali riconoscersi ed esprimersi. Potrà inoltre aumentare il suo potere personale e la sua autostima imparando una serie di tecnologie utili a prendersi in carico in prima persona la propria salute e il miglioramento della propria vita.


Laboratori di Medicina Integrale

SCHEDA DI PROGETTO

Destinatari: Utenti di strutture di ricovero e cura pubbliche o private.

Finalità: Creare luoghi di educazione alla salute e di prevenzione primaria attraverso l’apprendimento di pratiche di auto-guarigione e di padronanza dell’esperienza interiore.

Intenti: Fare della malattia un’occasione per crescere e migliorare la conoscenza di sé.

Metodologia: Modello Transpersonale Integrale

Tipo di intervento: Incontro di gruppo

Operatori: Docenti accreditati ITI – SIBTE

Sede: Presso l’Istituzione committente

Durata (modulo base): Gruppi quotidiani aperti

Frequenza:  frequenza libera durante i periodo di degenza

Costo: Da definire

Proprietà: Integral Transpersonal Institute

Responsabile progetto:  Pier Luigi Lattuada

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